La vittima dello stupro alla Garbatella: “Quel mostro può colpire ancora”. E dà l’identikit dell’aggressore
«Prendete subito quell’uomo, è un mostro, può far male ad altre donne», denuncia dal letto dell’ospedale la donna romana vittima del brutale stupro sabato scorso alla Garbatella. Lo dice in un’intervista a Repubblica dove fornisce anche l’identikit dell’aggressore, che durante violenza le ha rotto lo sterno. «Era una persona curata, dalla carnagione scura, forse un africano. Ma non posso essere più precisa, i miei ricordi sono ancora confusi. Lui era molto organizzato. Era tutto preparato e premeditato. Nella modalità è stato preciso e freddo».
La ricostruzione della vittima dello stupro della Garbatella
«Pensavo di morire – dice la 40enne romana – lui era lì solo per violentarmi, era brutale. Prima mi ha presa per la gola, poi mi ha fratturato lo sterno», dice chiudendo gli occhi cerchiati dai lividi. Un altro segno lasciato da quell’uomo senza pietà. Lei stava salendo sulla sua auto, sotto la pioggia alle 23 circa. «Non era la prima volta che mi trovavo lì, reputo Garbatella un quartiere tranquillo. Stavo recuperando la macchina a poca distanza da un locale dove ero stata con delle amiche. Loro mi aspettavano lì, dovevo tornare a prenderle». Non è stato così. «Quell’uomo mi ha stordito in un modo brutale all’improvviso. Mi ha presa per la gola, fino a quando ho pensato che stavo per morire. Mi ha schiacciata contro il freno a mano, in quel momento mi ha fratturato lo sterno. A un certo punto non ho avuto la forza di reagire. E anche se provavo a divincolarmi, mi sono resa conto che mi aveva incastrato. Qualsiasi cosa avessi provato a fare mi avrebbe massacrata. Una violenza spropositata. Lui poteva prendersi la macchina, la mia borsa, il telefonino, tutto. Invece voleva solo farmi del male, violentarmi. Era questo il suo obiettivo. Poi si è preso anche i soldi».
L’identikit dello stupratore
È un uomo dall’età apparente tra i 30 e i 40 anni, alto, magro e un giubbino rosso è curato nell’aspetto e nell’igiene, “dalla carnagione scura”, ha raccontato la vittima. Molto probabilmente è un residente perché conosceva non solo la via Valignano ma anche le altre strade, perché si è dileguato con maestria. È questo che ha spiegato la vittima alla polizia che ha già individuato dalle telecamere di videosorveglianza della zona un uomo con un giubbotto rosso addosso.