Le nomine di Zingaretti non finiscono mai. FdI accusa: “Ne sta firmando altre, è senza vergogna”

21 Ott 2022 17:19 - di Giovanni Pasero
Zingaretti nomine

“Ci risiamo. Zingaretti perde il pelo ma non il vizio, mentre aspettiamo pazientemente che lui si dimetta e liberi il Lazio da una sciagura durata 10 lunghi anni, l’incompatibile governatore si diletta nelle solite nomine di fine stagione. Questa volta si tratta della proroga per altri tre anni del Presidente dell’Ente regionale per il diritto allo studio (Di.Sco. Lazio), avvenuta in barba alla normativa vigente. Infatti la legge regionale istitutiva dell’Ente prevede che la nomina sia fatta ‘previo parere della commissione consiliare competente in materia’, ovvero della commissione scuola, che non è stata mai convocata per esprimersi nel merito”. Così Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia.

L’allarme di Laura Corrotti: “Pronto nominare anche direttori di Asl”

“Per non farsi mancare nulla sono in arrivo le nomine di alcuni direttori dei Parchi e si vocifera anche di Direttori Asl. Insomma adesso è ben chiaro a tutti il perché Zingaretti non si sia ancora dimesso: fare nomine e approvare un collegato di bilancio, utile solo per fare accordi in funzione del campo largo, come chiarito anche dalla stessa Lombardi. Siamo senza parole, noi. E senza vergogna, lui”, conclude.

Nomine di Zingaretti, l’opposizione: “Ecco perché si è preso tre settimane di tempo”

Nei giorni scorsi l’opposizione di centrodestra aveva attaccato duramente Zingaretti sullo stessa tema delle nomine. “È francamente inaccettabile che il governo della Regione Lazio continui imperterrito a elargire nomine dirigenziali a destra e a manca. Ora capiamo perché Zingaretti ha preso tre settimane di tempo per confermare le sue dimissioni, vuole avere ancora qualche giorno per poter piazzare uomini e donne nei vari posti disponibili e non lasciare nulla al caso in vista della, ormai imminente, campagna elettorale”. E’ quanto affermano il consigliere comunale di Roma Capitale, Fabrizio Santori e il segretario politico della Lega Provincia di Roma Sud, Tony Bruognolo.

“Nominare dirigenti pubblici, che resteranno in carica per i prossimi 3 anni, a poche settimane dall’insediamento di un nuovo governo regionale”, spiegano Santori e Bruognolo, “significa di fatto ingabbiare la macchina amministrativa e burocratica e non mettere nelle condizioni chiunque guiderà la prossima giunta di poter lavorare in serenità, attorniato da personale scelto su basi diverse e disposto ad attuare programmi di sviluppo diversi. E’, a nostro avviso, una mossa estremamente scorretta – concludono i due – ma è anche il sintomo chiaro di un timore fondato da parte del PD, che sa di aver governato male, di poter perdere un centro di potere come il Lazio, e questo ci porta a lavorare con maggiore sforzo tornare, come centrodestra unito, a guidare la Regione“.

 

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