Lo scivolone di Calenda, “cintura nera della spudoratezza”: straparla e si becca la reazione
Quelle luci dei riflettori che ha tenuto puntati addosso in tutta la campagna elettorale si sono in gran parte spente. E ora Carlo Calenda si trova in evidente difficoltà, sgomita, cerca di mettersi in mostra. Ma lo fa in maniera talmente scomposta da scivolare pesantemente. Lui, che si dichiara moderato e centrista, rispettoso delle istituzioni, sembra uno del Pd (che tanto critica) quando parla del nuovo presidente del Senato. «Trovo la storia politica, le affermazioni di Ignazio La Russa totalmente inappropriate per svolgere il ruolo di seconda carica dello Stato», ha detto a “Che tempo che fa”.
Lo scivolone di Calenda sulla presidenza
Uno scivolone. E si becca la reazione di Fratelli d’Italia, che lo mette all’angolo. «L’inadeguato Calenda, dopo aver fatto fallire Embraco e aver bloccato i rigassificatori da ministro, pontifica sull’adeguatezza di Ignazio La Russa. Calenda, cintura nera di spudoratezza, ha una storia personale che lo rende inappropriato per qualsiasi ruolo politico. E finanche per controllare il voto dei suoi pochi senatori . A buon intenditore…», ha affermato Andrea Delmastro..
Il teatrino indigesto con il Pd
Ma Calenda spara a zero su quelli che vorrebbero diventare suoi “amici”. Un teatrino – quello dei dem e di Azione – che ha iniziato a stufare tant’è ripetitivo. «Per il Pd», dice il terzopolista, “«la porta è stra-aperta per fare delle cose concrete insieme. Ma se la scelta è mettiamo insieme tutto, chi la pensa come i 5 Stelle e chi la pensa come me, questo non si può fare. Devono scegliere cosa vogliono essere».
Calenda alza il muro per non far passare i Cinquestelle
«Sarebbe molto singolare se dopo non essere andati insieme alle elezioni, noi scoprissimo che si può fare non il governo, ma l’opposizione insieme», ha detto il leader di Azione. «A Enrico Letta ho detto “facciamo un’opposizione sulle cose concrete”. Non ho avuto risposta. Con i 5 Stelle per me è impossibile».