Lollobrigida: «No a governi anomali, piuttosto si torna al voto. Ma non accadrà: la coalizione sarà unita»
«Gli italiani ci hanno votato per un progetto chiaro, hanno scelto forze politiche che ritenevano di incarnare una stagione nuova rispetto agli ultimi dieci anni. Non possiamo più perdere tempo». A poche ore dall’incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi in via della Scrofa, Francesco Lollobrigida, il capogruppo uscente di FdI alla Camera, fa il punto sui rapporti interni al centrodestra in vista della formazione del governo, avvertendo che «serve un percorso di chiarezza» e spiegando di contare che «nelle prossime ore si possa riattivare». Ma, in caso contrario, per FdI «non sono possibili governi anomali». O ci si accorda o meglio tornare al voto, anche se, ha precisato Lollobrigida, «non credo che accadrà».
Lollobrigida: «L’obiettivo di tutti dev’essere il bene del Paese»
«L’obiettivo di tutti dev’essere il bene del Paese, scegliere insieme una squadra per realizzarlo ed essere leali reciprocamente», ha chiarito Lollobrigida in un’intervista a Repubblica, nella quale ha anche spiegato che «noi siamo disposti a qualsiasi cosa per rispondere agli impegni assunti con gli italiani». «Giorgia – ha proseguito – non conosce il rancore e qualsiasi arrabbiatura, se emersa, sarà sopita dall’interesse generale».
La necessità del rispetto reciproco
Quanto al foglietto su Meloni fotografato nelle mani di Berlusconi, Lollobrigida ha spiegato che «io provo a credere a quello che ha detto il senatore Occhiuto: ovvero che i punti scritti da Berlusconi descrivevano le affermazioni fatte da altri senatori del gruppo», precisando che «certamente il clima è trasceso: Giorgia ha sempre avuto rispetto per la storia politica di Berlusconi, pretende analogo rispetto non tanto per lei ma per i milioni di elettori che l’hanno votata», ma anche sottolineando che «due figure autorevoli come Berlusconi e Casellati si sono distinte e hanno preso parte alla votazione su La Russa».
La certezza che «prevarrà la generosità di Berlusconi»
Dunque, si riparte con un’ottica costruttiva nella quale c’è fiducia che «la generosità del Cavaliere prevarrà» sulle spinte di chi mette davanti «i personalismi» e tenta di «modificare il codice genetico» di Forza Italia. «Il dialogo, certo, oggi è più facile con Berlusconi e Casellati. Continua a essere incomprensibile quello che hanno fatto gli altri forzisti in Senato», ha risposto Lollobrigida a una domanda di Emanuele Lauria, che firma l’intervista, sul fatto che ci possa essere spazio nel governo per chi non ha votato La Russa alla presidenza del Senato. «Non entro nel totoministri. Di certo, non abbiamo mai ragionato col bilancino in mano», ha poi precisato, spiegando, a proposito dei malumori azzurri sul “caso Ronzulli”, che «un partito può legittimamente proporre delle persone, ma non tutte le persone sono idonee a fare tutto. Tocca al possibile premier fare sintesi. Capitava anche quando c’era Berlusconi a fare i governi».
FdI dice no a «governi anomali», piuttosto meglio tornare al voto
Per FdI, comunque, «non sono possibili inciuci né governi anomali». È il significato delle parole di Meloni sul fatto che non è ricattabile: «Alludeva a dinamiche politiche», ha chiarito Lollobrigida, sottolineando che «a noi non è mai interessato governare solo per farlo, vogliamo coinvolgere le migliori energie dentro e fuori la politica. Se ci saranno queste condizioni, bene. Altrimenti neppure ci proviamo. E torniamo dagli elettori, riproponendo a quel punto una coalizione diversa dall’attuale ma ripartendo, per quanto riguarda FdI, dal consenso che abbiamo avuto». «Però non credo che accadrà», ha precisato l’esponente di FdI.
Lollobrigida: «Giorgia Meloni non si tirerà indietro»
Ciò che accadrà sarà, invece, che «Giorgia Meloni, se incaricata dal Capo dello Stato, non si tirerà indietro dal presentare una squadra autorevole, con energie del centrodestra e della società. E nella fase della fiducia, altre forze potrebbero essere interessate a dare un contributo positivo». Un’allusione ai centristi? «I moderati – ha risposto Lollobrigida – possono essere un punto di riferimento per altre risorse, dentro e fuori la coalizione, che si sono già manifestate nel voto su La Russa. Ma non parlo di Renzi né del centrosinistra».
I rischi di un’opposizione che «ha perso il lume della ragione»
Infine un passaggio sull’opposizione, che sulle scelte dei presidenti delle Camere ha «perso il lume della ragione». «Le critiche sono legittime, ma se ci sono delle istituzioni, votate secondo le regole costituzionali e a larga maggioranza, meritano il rispetto di tutti. Qualcuno del vecchio Msi ha forse mancato di rispetto a Nilde Iotti, espressione del partito comunista più vicino all’Urss? Se si comincia a dire che c’è un pericolo di fascismo e di un regime illiberale, nella mente dei “più deboli di testa” chiami all’uso delle armi. Vogliamo tornare alla violenza degli anni ’70?», ha concluso Lollobrigida.