Lorenzo Fontana eletto presidente della Camera. Beceri insulti in uno striscione del Pd
Faremo oggi il nostro presidente della Camera, lo faremo alla prima votazione e il nostro nome è Fontana”, aveva annunciato in aula Giorgia Meloni, all’arrivo a Montecitorio. E così è stato, il giorno dopo le fibrillazioni sull’elezione di Ignazio La Russa. E sono subito arrivate le congratulazioni da parte della leader di FdI: «FdI lo ha votato convintamente e siamo certi che Fontana saprà ricoprire questo ruolo così prestigioso con senso delle Istituzioni, equilibrio e imparzialità».
Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera
Dopo i tre voti senza quorum di ieri, la Camera dei deputati ha eletto quindi il suo presidente, uno scrosciante applauso ha accompagnato l’annuncio del superamento del quorum. L’opposizione, invece, non ha applaudito. Fontana ha ottenuto 222 voti. 77 per Maria Cecilia Guerra, 52 per Federico Cafiero de Raho, 22 per Matteo Richetti, uno ciascuno per Debora Serracchiani e Riccardo Molinari. Undici le nulle, 6 le bianche.
Veronese, 42 anni, laureato in Scienze politiche presso l’università di Padova, giornalista pubblicista, militante sin da giovanissimo della Lega Nord, è stato vicecoordinatore federale del Movimento Giovani Padani e vicesegretario provinciale della Lega Nord di Verona. Eletto per la prima volta al Parlamento europeo, rieletto nel 2014 si è dimesso nel 2018 quando è stato eletto alla Camera dei Deputati. Nel 2018 è stato eletto vicepresidente della Camera dei Deputati, e dal 1° giugno dello stesso anno al 10 luglio 2019 è stato Ministro per la famiglia e le disabilità del governo Conte I. Dallo stesso giorno al 5 settembre 2019 è stato Ministro per gli Affari europei.
Il centrodestra compatto nel voto
“Forza Italia voterà Lorenzo Fontana come Presidente della Camera dei deputati”, aveva assicurato infatti in un tweet Antonio Tajani, Coordinatore nazionale del partito, dopo lo strappo di ieri al Senato. “Oggi votiamo Fontana, sulla scheda scriviamo Lorenzo Fontana, visto che ce ne sono diversi…”, aveva poi ribadito l’azzurro ai giornalisti. Quanto alle consultazioni al Quirinale, se il centrodestra andrà unito o meno, Tajani taglia corto: “Oggi eleggiamo Fontana, per le consultazioni c’è tempo, vedremo…”.
Lo striscioni insultante dei deputati Pd Zan e Scarpa
‘No a un presidente omofobo pro Putin’ è lo striscione che hanno esposto sui banchi dell’aula di Montecitorio Alessandro Zan e Rachele Scarpa, entrambi del Pd, appena iniziata la seduta per l’elezione del presidente. Gli assistenti parlamentari, intervenuti prontamente, hanno sequestrato lo striscione, chiaramente riferito a Lorenzo Fontana.