Lucarelli, le scuse non bastano. E infierisce: “Dive di una certa età usano la sbadatezza per rimediare”

10 Ott 2022 19:24 - di Chiara Volpi
Lucarelli

Selvaggia Lucarelli proprio non si rassegna: l’insulto che Iva Zanicchi ha sussurrato e che l’audio ha captato e mandato in onda non le va giù, come un cibo andato di traverso e poi mal digerito. Certo l’offesa c’è stata, ma anche le scuse: che però non sono bastate a resettare la situazione e a riportare il sereno tra le due donne: una dall’indiscusso temperamento polemico. L’altra dalla vulcanicità straripante. Un mix esplosivo, quello che ne viene fuori: con la Zanicchi che insulta e poi si pente. E la Lucarelli che prima umilia e poi ne rivendica il diritto in esclusiva.

Selvaggia Lucarelli e l’insulto della Zanicchi: la polemica non si sgonfia, anzi…

Così, ancora scossa per l’onta subita, la giornalista torna sul fattaccio per continuare a ribadire il ruolo di vittima (una volta tanto è lei a ricevere l’insulto e non a scagliarlo con qualcuno), in un’intervista a La Stampa ripercorre esegesi e filologia dell’insulto ricevuto che, alcuni rumors ipotizzano, potrebbe costare la squalifica a Iva Zanicchi. Cosa che, nella fattispecie, metterebbe il fiocco al pacco Rai, e siglerebbe in un solo colpo il paradosso dei paradossi: la giudice, che il Codacons ha accusato di essere in aperto conflitto di interessi dietro al banco della giuria – essendo il suo fidanzato in gara come concorrente – resterebbe salda in sella alla poltroncina rossa.

Lucarelli, una replica senza fine: le scuse di Iva non bastano

Mentre la cantante potrebbe accomodarsi fuori dallo studio, come una scolaretta qualunque cacciata dalla classe per aver insultato un compagno. Unendo al danno della mortificazione scatenata dallo zero, la beffa della cacciata con ignominia. L’insulto c’è stato, sia chiaro. E ben udibile a tutti. Ma calare un pietoso velo sull’intera vicenda non potrebbe bastare? Evidentemente no, visto che oggi nell’intervista al quotidiano torinese, l’indomita Selvaggia tornando alla carica, ha continuato a tuonare (e a infierire sulla nemica Iva): «Queste dive di una certa età usano la sbadatezza quando serve loro per rimediare. Però poi si vogliono far vedere lucide e brillanti quando sono davanti alla telecamera…».

La Lucarelli e la disamina esegetica sull’«insulto sessista per eccellenza»

Infatti, la giornalista e giudice del talent ha spiegato che con la cantante ci sarebbe stato solo un veloce scambio di parole a fine puntata: «Non lo definirei un chiarimento. Finito Ballando con le stelle lei è venuta da me e mi ha chiesto “che ho detto?” fingendo di non ricordarsi nulla». Così, per rinfrescare la memoria a tutti – Iva compresa – la Lucarelli torna sul deprecabile episodio, e incalza: «Io le ho “ricordato” quello che aveva detto e Zanicchi ha replicato: ma no, io non ti conosco neanche bene… Come se un’eventuale conoscenza avesse consentito questo grado di confidenza».

Una modalità di aggressione verbale bipartisan…

E giù con richiami linguistici e lessico dialettale, per spiegare, vocabolario etico alla mano, che la parola «tro*a» rappresenta «l’insulto sessista per eccellenza. E si utilizza quando non si desidera andare nella sostanza perché non si hanno argomenti. Il miglior modo per disinnescare una donna è sempre quello. Mortificarti con un epiteto sessuale». Una modalità di aggressione verbale, che Selvaggia Lucarelli estende in chiave bipartisan a tutti.

E lo scontro del talent diventa una questione di genere e di politica

Al punto tale da arrivare a dire: «Ci sono donne che hanno lo stesso tipo di registro che adottano gli uomini più beceri». Fino a riferirsi «a un modo di pensare che non appartiene solo alla destra. A sinistra hanno un modo più abile per camuffarlo. Non ti liquidano come pu**ana ma poi in un ruolo dominante non ti fanno accedere». Insomma non si salva nessuno. Intanto però l’operazione di distrazione di massa è compiuta: nessuno pensa più al conflitto di interessi e al pianto di commozione a favore di telecamera per l’ingresso in scena del suo fidanzato. Ma tutti rimugginano sull’insulto della Zanicchi e sulla portata etimologica ed etica del suo significato…

 

 

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