M5S, si rivede Grillo: incontrerà i neo-eletti. Ma l’ex-ideologo Becchi: «Beppe ininfluente»
Beppe Grillo torna a Roma dopo un’assenza durata quattro mesi. Poco tempo, eppure sembra una vita fa alla luce degli eventi che nel frattempo sono accaduti: la scissione di Di Maio, la caduta di Draghi, le elezioni anticipate, il primo governo di destra-centro e le macerie a sinistra, dove M5S e Pd si guardano in cagnesco. Grillo torna ufficialmente per i contrare i neo-eletti, che sarebbe sbagliato continuare a chiamare grillini. Sul movimento, infatti, l’Elevato non ha più l’ascendente di una volta, quando ne era insieme la Guida suprema e l’Ultima parola. Infatti il vero motivo della missione capitolina è il tête-a-tête a cena con Giuseppe Conte, sempre più affrancato da tutele esterne.
Grillo a cena con Conte, ma vedrà anche Fico e Raggi
Da quel che ha appreso l’Adnkronos, mercoledì (ma c’è anche chi sostiene già martedì) Grillo incontrerà i neo-eletti in un’assemblea congiunta evitando così la doppia visita di Camera e Senato, dove – per altro – fervono i preparativi in vista del voto di fiducia al governo Meloni. Nuovi eletti, dunque, ma anche vecchi volti del M5S: Grillo infatti, potrebbe incontrare, tra gli altri, anche Roberto Fico e Virginia Raggi, entrambi nel Comitato di garanzia pentastellato. Il ritorno di Grillo tra i 5Stelle ha fatto riemergere il nodo del rapporto tra l’ex-comico e il movimento da lui fondato.
Il fondatore ha oggi un contratto con i 5Stelle
Oggi – non va dimenticato – il fondatore è legato anche da un contratto in base al quale egli riceve 300mila euro annui in cambio dell’utilizzo del suo Blog per illustrare le posizioni più importanti di Conte e del M5S. Una “contrattualizzazione” che non ha mancato di suscitare molte perplessità e qualche spunto polemico. Di sicuro, nulla è come prima. Questa, almeno, è l’opinione dell’ex-ideologo grillino Paolo Becchi, per il quale il M5S «è il partito di Conte», che staziona stabilmente a sinistra. «Questo partito nuovo – aggiunge – non ha più niente a che fare con il M5S». Quanto a Grillo, il pensiero di Becchi, è che «sia ormai del tutto ininfluente».