Mantovano è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Un magistrato ‘prestato’ alla politica

21 Ott 2022 20:23 - di Redazione

Alfredo Mantovano, magistrato prestato alla politica, parlamentare di lungo corso, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Meloni. Leccese, 64 anni, Mantovano è in magistratura dal 1983, prima pretore a Ginosa; poi dal 1988 al 1996 giudice penale al Tribunale di Lecce. Nel 1995 diventa capo dell’Ufficio legislativo del ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali.

Chi è Mantovano, magistrato prestato alla politica

Nel 1996 inizia la sua carriera politica in Alleanza nazionale, passato poi alla Casa delle Libertà. È per due volte sottosegretario al ministero dell’Interno, nei governi Berlusconi II e IV. Nelle elezioni del 2001 non viene eletto, ma entra nella squadra dell’esecutivo come sottosegretario all’Interno. Torna in Parlamento nel 2006, in Senato sempre con Alleanza Nazionale. E diviene membro del Copasir. Rieletto nel 2008 fa il suo ritorno al Viminale nel ruolo di viceministro con delega alla pubblica sicurezza. Dopo avere votato nel 2012 la fiducia al governo Monti, in contrasto con la scelta del partito, nel 2013 torna in magistratura. È consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma. Dove si occupa, fra l’altro, di misure di prevenzione e di diritto penale europeo e internazionale. E coordina l’ufficio delle rogatorie internazionali.

L’ingresso in Parlamento con Alleanza nazionale

Da ottobre 2018 è consigliere di sezione penale alla Corte di Cassazione. Giornalista pubblicista dal 1984, collabora col settimanale Tempi e con diversi quotidiani, della carta stampata e on line. Dal 2015 è presidente della sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Che si occupa di persecuzioni religiose. Dal 2015 è vicepresidente del Centro studi Rosario Livatino, costituito da magistrati, avvocati, notai e docenti di materie giuridiche, di approfondimento delle tematiche che fanno riferimento alla vita, alla famiglia, alla libertà religiosa e al ruolo della giurisdizione. Dal 2018 è direttore responsabile di L-Jus, la rivista semestrale online del Centro studi Livatino.

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