Meloni al Senato: “Metteremo mano al tetto sui contanti. La moneta elettronica penalizza i più deboli”
“Dal dibattito emerge il reale stato in cui versa il paese. Emerge un racconto che ci aiuta a fare una grande operazione di verità sull’Italia che ereditiamo. Un racconto più sincero di quando si brindava per l’abolizione della povertà in Italia”. Così Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulla fiducia, che in apertura di intervento si è scusata per la tosse che l’ha infastidita per tutta la giornata. Ma che non le ha impedito di farsi capire sui passaggi cruciali della prossima navigazione di governo. Il presidente del Consiglio ha rispedito al mittente l’accusa di non essere entrata nel merito concreto dei provvedimenti. Non si tratta di una dimenticanza, ma di una scelta precisa.
Meloni al Senato: dal dibattito esce un racconto sincero dell’Italia
“Quando hai risorse limitate devi scegliere una strada, decidere dove vuoi andare e poi ragionare sui provvedimenti concreti”, dice rivendicando la scelta di disegnare l’Italia che vorremmo. “Dove andare e poi far calare da quella visione i provvedimenti”. Perché – ha insistito – senza un’idea di Italia le risposte concrete rischiano di non essere efficaci. “Lo abbiamo visto negli anni scorsi, con governi retti da forze che avevano idee contrapposte. Rivendicavano obiettivi che non stavano insieme. Producendo un mancato miglioramento delle condizioni per questa nazione. E producendo miliardi di debito che graveranno sulle spalle dei nostri figli”.
A volo d’uccello ha chiarito le linee programmatiche del governo in seguito al dibattito serrato che ha visto impegnato il Senato sotto la presidenza di Ignazio La Russa. Sull’ambiente ha garantito che andrà di pari passo con sostenibilità sociale ed economica. Tra le priorità ribadite la fine della dipendenza energetica, giudicata ‘inaccettabile’ puntando a estrarre gas nazionale. Ma, attenzione, “non saremo mai disponibili a passare dalla dipendenza del gas russo alla dipendenza delle materie prime cinesi. Bisogna investire sulla componentistica essenziale”.
Il salario minimo legale non è una risposta al lavoro
“Il contrasto al lavoro povero è una priorità per tutti noi”, ha detto ancora Meloni. “Ma bisogna capire quale è il modo migliore per farlo. Io penso che il salario minimo legale rischi di non essere una soluzione a questo problema. Ma piuttosto uno specchietto per le allodole. Perché tutti sappiamo bene che ci sono contratti collettivi nazionali che hanno già dei salari minimi”. La strada per il governo è quello di estendere la contrattazione collettiva. Perché i salari sono bassi in Italia? “Perché la tassazione sul lavoro è al 46% e quindi se non abbassiamo le tasse sul lavoro, i salari resteranno bassi comunque”. Quindi l’impegno al taglio del cuneo fiscale di almeno 5 punti. “È una misura che ha un costo rilevante ma ci prendiamo questo impegno nel medio termine”.
“Mai detto che il Pnrr vada riscritto o stravolto”
Un lungo passaggio è dedicato al Pnrr e al tetto al contante. Su entrambi i temi il premier ha invitato a mettere da parte le contrapposizione ideologiche. “Sul Pnrr è stato detto che volevamo stravolgerlo e poi siamo tornati indietro. Noi abbiamo detto una cosa molto chiara. Mai che andasse riscritto o stravolto. Ma che, sulla base dell’art. 21 del Next Generatio Ue, bisognava valutare se gli scenari sono cambiati. Quando è stato scritto non c’era la guerra in Ucraina, non c’era la questione energetica e il rincaro delle materie prime. Con un aumento dei costi delle materie prime del 35%, voi pensate senza affrontare questo aspetto riusciremo a mettere a terra le risorse? Io temo di no, temo che le gare andranno deserte”.
Meloni nell’aula del Senato: “Metteremo mano al tetto al contante”
Sul tetto al contante, tema di grande attualità dopo l’iniziativa della Lega per portarlo a 10mila euro, Meloni ha confermato l’intenzione di “metterci mano”. “Non c’è correlazione con il sommerso. Ci sono paesi in cui il limite non c’è, ma l’evasione fiscale è bassissima. Non lo dico io. Ma Pier Carlo Padoan, ministro del Pd dei governi Renzi e Gentiloni. La Germania non ha un tetto, l’Austria pure. La moneta elettronica non è moneta a corso legale, penalizza i più poveri”.
“Non ho mai organizzato manifestazioni per impedire a qualcuno di parlare”
Non manca nel corso della replica di Giorgia Meloni in Senato una risposta diretta alla senatrice Cucchi che in Aula ha denunciato “i modi violenti e disumani con i quali sono stati trattati” i manifestanti di ieri alla Sapienza. “Vengo dalla militanza giovanile”, ha detto il presidente del Consiglio tra gli applausi. “Ma in tutta la mia vita non ho mai organizzato una manifestazione per impedire a qualcuno quello che voleva dire. Quelli non erano manifestanti pacifici. Ma facevano un picchetto per impedire ad alcuni ragazzi di esprimere le loro idee. Su questo ci dobbiamo capire. È il principio della democrazia”. Parole chiare anche sulla pace. “Penso e spero e lavoro per giungere a una pace giusta, ma dobbiamo capirci su come ci si arriva. Non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle piazze”. Infine un appello all’opposizione, alla quale chiede coraggio e lealtà. “Noi abbiamo fatto sempre un’opposizione molto franca”, ha premesso il presidente del Consiglio. “Non gliele abbiamo mandate a dire e mi aspetto che l’opposizione faccia altrettanto. Ma vorrei si valutassero i provvedimenti nel merito, senza fare dibattiti ideologici. Questo è un tempo in cui i posizionamenti pregiudiziali possono farci perdere qualche occasione”.