Migranti, la Geo Barents preme su Ragusa. Il sindaco Pd di Cremona: non so più che fare
Non solo le coste e le isole del Meridione: la pressione dei flussi di migranti e della loro inefficace gestione continua a mettere in crisi amministratori locali e residenti. Oltre a tutti gli operatori preposti alla macchina dell’accoglienza. Un ingranaggio sollecitato continuamente a far fronte a situazioni sproporzionate rispetto alle sue possibilità. Uno su tutti il caso di Lampedusa, chiamata a provvedere ad arrivi di massa e ospitalità in un hotspot che – stante la disponibilità di capienza di 300 posti – si ritrova a stipare nei nuovi spazi quasi mille migranti. Ma oggi, Il Giornale segnala anche il caso di Pantelleria e quello di Cremona, con il grido d’allarme del sindaco Pd: «Non sappiamo più dove e come accogliere i minori stranieri».
Migranti, Lampedusa senza tregua: 4 diversi sbarchi nella notte
I numeri dell’immigrazione clandestina parlano chiaro: con la rilevazione ufficiale del Ministero dell’Interno segnala 75.859 migranti arrivati da gennaio. Numeri che i report che arrivano dai luoghi nevralgici decodificano in termini di difficoltà gestionale. Criticità dovute alla pressione di arrivi continui, con annessi e connessi problemi di sicurezza e di ospitalità. Problematiche che coinvolgono in prima istanza l’isola di Lampedusa, messa a dura prova da tempo, in prima linea sul fronte dell’accoglienza. Sulla più grande delle Pelagie, allora, ancora una volta nella notte si sono avvicendati 4 diversi sbarchi. Che hanno portato ad approdare ulteriori 181 migranti. I primi 58, che i militari della Guardia di Finanza hanno rintracciato e portato sulla terraferma, rappresentano allora un primo gruppo di bengalesi, somali, egiziani e marocchini.
L’hotspot dell’isola al tracollo: 939 ospiti. Quasi il triplo della capienza massima prevista
Nelle ore a seguire, tra barche, barchini, gommoni e imbarcazioni improvvisate, la capitaneria di porto dell’isola ha assistito le operazioni di sbarco degli altri 123 migranti in arrivo, stavolta provenienti da Costa d’Avorio, Guinea, Camerun, Gambia, Mali, Sierra Leone e Sudan. I quali, come riferisce il sito del quotidiano diretto da Minzolini, affidati a soccorritori e operatori preposti all’accoglienza, dopo i controlli di rito sono arrivati all’hotspot. Un centro che ospita ormai «939 ospiti. Quasi il triplo dei 350 posti disponibili. I 181 della notte si sono aggiunti ai 172 migranti arrivati durante il giorno con 9 eventi. Per un totale di oltre 350 persone che hanno raggiunto Lampedusa in circa 24 ore».
Il caso di Pantelleria, dove il centro d’accoglienza è una caserma
E non c’è solo Lampedusa. Perché, come segnala sempre Il Giornale, anche Pantelleria ha aperto il suo porto all’arrivo di 102 migranti (solo ieri) e la caserma Barone dell’isola alla loro accoglienza. L’unica struttura di ricezione (ma non un hotspot) dell’isola. Un centro in cui, come per il caso dell’Hotspot di Contrada Imbriacola a Lampedusa, la capacità di capienza è nettamente inferiore rispetto al numero di ospiti accolti in queste ore. Come denunciano, del resto, i numeri, che parlano di 4.460 stranieri sbarcati a Pantelleria dall’inizio dell’anno, a fronte dei 2.555 sbarcati durante tutto il corso del 2021.
E la “Geo Barents” preme con 293 migranti a bordo sul Ragusano
E non è tutto. Ai casi di Lampedusa e Pantelleria, si aggiunge anche quello della carretta del mare che una motovedetta ha rintracciato al largo delle coste ragusane. Gli stranieri a bordo, (circa una decina) che gli uomini della guardia costiera hanno soccorso, sono sbarcati nel porto di Pozzallo. Non solo. Perché, sempre Il Giornale, denuncia un ultimo, ulteriore caso in corso di svolgimento: quello della «Geo Barents di Medici senza frontiere, con 293 migranti a bordo, che chiede lo sbarco immediato delle persone salvate. Ovviamente, la Ong francese lo chiede all’Italia, come dimostra il fatto che in queste ore si sia posizionata davanti alle coste del nostro Paese, a circa 20 miglia dalle acque territoriali nei pressi di Ragusa»…
Migranti, il sindaco Pd di Cremona dice stop
Isole e coste a parte, poi, fa scuola in queste ore il caso di Cremona. Dove in tre giorni sono arrivati 17 minori non accompagnati. Arrivati in Italia via terra, e tutti dalla stessa zona dell’Egitto, e che si sono presentati direttamente alle forze dell’ordine. Da qui, l’allarme del primo cittadino, Gianluca Galimberti, esponente del Pd locale, che sull’emergenza ha dichiarato prima: «Non sappiamo più dove e come accoglierli. È chiaro che esiste una rete criminale che ha individuato in Cremona un punto di arrivo sicuro».
«Non sappiamo più dove e come accoglierli»…
E ancora. «Il nostro SAI per minori, il programma finanziato dal Governo che assegna a Cremona 113 posti, è saturo. E, siccome la legge rende obbligatorio per il Comune di arrivo accogliere il minore, i ragazzi vengono presi in carico fuori da questo sistema, con molte risorse spese dal Comune». Poi ha concluso: «Siamo sempre stati virtuosi, rigorosi e generosi nell’accoglienza dei minori stranieri. Ma proprio per questo sento la necessità di dire che non possiamo più andare oltre. Non farlo vorrebbe dire prestare il fianco alle reti criminali internazionali»…