Minaccia nucleare, il Parlamento europeo serra i ranghi: ecco il nuovo pacchetto di richieste e sanzioni
La continua degenerazione del conflitto russo-ucraino ha indotto a paventare l’ipotesi estrema di un attacco nucleare di Mosca. Pertanto, nell’eventualità che l’incubo possa diventare realtà, l’Eurocamera ha chiesto all’Ue di preparare una risposta. Una richiesta che il Parlamento europeo ha formalizzato in una relazione sull’escalation russa in Ucraina approvata con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni. E in cui si chiede inoltre un forte aumento dell’assistenza militare all’Ucraina. La condanna dei referendum farsa. Una replica alle minacce nucleari di Putin e, oltre a molto altro, l’istituzione di un tribunale internazionale contro i crimini inferti all’Ucraina.
Minaccia nucleare russa: la risoluzione del Parlamento europeo in caso di attacco
Una sollecitazione istituzionale arrivata nel cuore dell’Europa, nonostante la rassicurazione della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, tornata a ribadire oggi che «la Russia è ”totalmente impegnata” a evitare che venga combattuta una guerra nucleare». Dunque, una presa di posizione, quella del consesso parlamentare europeo che, come riporta esaustivamente il sito di Rainews, parte dalla conferma delle intenzioni a stare al fianco dell’Ucraina.
Minaccia nucleare russa: ecco quale sarebbe la risposta
Un’alleanza Nato-centrica che dovrà fornire tutte le condizioni necessarie alla difesa di un territorio invaso e occupato. Ma, in particolare rilevano gli esponenti dell’Eurocamera, «le recenti minacce russe di usare armi nucleari sono irresponsabili e pericolose». Pertanto «invitano i Paesi Ue e i partner internazionali a preparare una risposta. Che sia rapida e decisiva, nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina».
La conferma di ulteriore assistenza per l’autodifesa di Kiev
Di più. Nella loro richiesta, i deputati del Parlamento europeo incalzano sostenendo che: «Qualsiasi tentativo da parte della Russia di presentare gli attacchi ai territori occupati come un attacco alla Russia stessa. E, quindi, come motivo per un attacco nucleare, è illegale e privo di fondamento. E non dissuaderà l’Unione Europea dal fornire ulteriore assistenza all’autodifesa dell’Ucraina». Esortando tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali a «condannare i referendum fasulli in Ucraina. E e il tentativo della Russia di acquisire territorio con la forza».
Assistenza militare all’Ucraina: la sollecitazione netta ai Paesi Ue “esitanti”
Non solo, i deputati esortano inoltre gli Stati membri dell’Ue e gli altri Paesi che sostengono l’Ucraina ad aumentare massicciamente l’assistenza militare, in particolare nelle aree richieste dal governo ucraino. I Paesi Ue “esitanti” – si legge ancora – dovrebbero fornire la loro parte di assistenza militare necessaria, per contribuire ad abbreviare la guerra.
Sulla condanna dei risultati dei referendum farsa
E ancora. Nella risoluzione adottata quest’oggi, stando a quanto riporta una nota dell’Eurocamera, i deputati affermano che i risultati dei referendum farsa, condotti sotto la minaccia delle armi per annettere gli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, sono privi di valore. E invitano di conseguenza i Paesi Ue ad adottare «ulteriori severe sanzioni».
Dai crimini di guerra alla minaccia nucleare russa
Una serie di iniziative, operative su più fronti, quelle votate oggi, secondo cui peraltro – riporta il sito del Tgcom24 – «il Parlamento europeo condanna la mobilitazione militare in Russia e le misure che obbligano i residenti dei territori temporaneamente occupati dall’Ucraina a prestare servizio nelle forze armate o ausiliarie russe: un “atto in violazione alla Quarta Convenzione di Ginevra”. E chiede “un maggiore sostegno ai Paesi della regione che hanno subito un afflusso di cittadini russi, in particolare Georgia, Kazakistan, Uzbekistan, Armenia e Kirghizistan».
«L’uso dell’energia come arma è stato portato a un livello più pericoloso»
Infine, nel testo che l’Aula ha licenziato, gli eurodeputati sottolineano come i recenti attacchi a Nord Stream «dimostrano quanto sia pericolosa una politica di crescente dipendenza dai combustibili fossili russi. E che l’uso dell’energia come arma è stato portato a un livello più pericoloso». Chiedendo, di contro, «misure atte alla protezione delle infrastrutture critiche europee».
Il politologo russo Dugin tra i nuovi sanzionati della Ue
E in merito a precise misure sanzionatorie, l’Unione europea nell’ambito dell’ottavo pacchetto di misure restrittive dall’inizio della guerra in Ucraina approvato oggi dal Consiglio Ue, si concentra anche sul filosofo e politologo russo Aleksander Gelyevich Dugin. In particolare, l’Ue accusa il padre di Darya Dugina – uccisa ad agosto in un attentato a Mosca – di aver «giustificato ideologicamente e teologicamente l’annessione della Crimea e la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Vedendola – riferisce la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea – come una «liberazione dell’Ucraina dall’influenza occidentale». Un pacchetto che, tra proposte e denuncia, conferma il ruolo della Ue sull’infuocato scacchiere internazionale.