Moni Ovadia: «Il Pd sa solo piagnucolare e parlare di fascismo. Meloni ha vinto, lo accettino»
Un Pd piagnucolante, incapace tanto di accettare la propria sconfitta e riconoscere la vittoria di Giorgia Meloni quanto di costruire una valida proposta alternativa a quella dell’avversaria, contro la quale sa opporre solo il tema dell’antifascismo, per altro anche con poca credibilità. È un quadro davvero senza veli quello che Moni Ovadia traccia dei dem, commentando la vittoria di FdI alle elezioni. Vittoria che, sottolinea l’artista, consegna legittimamente la responsabilità di governare a Meloni.
Moni Ovadia: «Meloni eletta democraticamente, il Pd accetti la sconfitta»
«Il Pd deve accettare la sconfitta. La Meloni ha idee contrapposte alle mie, ma è stata eletta democraticamente, è in Parlamento, perché non dovrebbe governare? Non è così che si combatte un avversario politico. L’unico modo per combattere un avversario politico è quello di dimostrare che sei meglio di lui, non quello di piagnucolare», ha commentato Moni Ovadia, intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos. Per l’artista, «la Meloni ha vinto perché è stata sempre all’opposizione e contro l’agenda Draghi» e «adesso che giustamente pensa politicamente sta facendo la brava perché il mondo la guarda». «Io – ha chiarito – la giudicherò in base di quello che farà».
«La sinistra ha abbandonato il popolo per abbracciare il potere»
Tornando al Pd Ovadia ha rilevato che «per combattere la Meloni usa l’antifascismo, ma lo fa solo quando gli conviene». «Antifascismo – ha proseguito – significa innanzitutto costruire una società di eguali come recita l’articolo 3 della Costituzione, il Pd che ha fatto? La sinistra ormai ha abbandonato il popolo per abbracciare il potere, ha abbandonato i veri valori della socialdemocrazia, ha osannato Macron che è un uomo di destra e ha avuto Renzi, il più grande nemico della sinistra del Paese, come segretario».
La ricerca di un nemico e la scarsa credibilità anche sull’antifascismo
A questa sinistra, dunque, non resta che cercare di ricompattarsi intorno allo spauracchio di «un finto nemico». Una prassi ormai antica, vista «con Berlusconi, ma poi non fece neanche una legge sul conflitto di interessi». «Ora il nuovo nemico del Pd è la Meloni, ma solo perché non è più al potere. Cosa gliene frega a loro del fascismo, il Pd – ha concluso Ovadia – non ha mai fatto niente affinché in Italia si diffondesse una vera cultura antifascista».