Mosca: “Temiamo una bomba sporca ucraina”. La replica di Kiev: “Pretesto per un genocidio”

23 Ott 2022 20:23 - di Davide Ventola
bomba sporca

Mentre l’Ucraina continua a fare i conti con bombardamenti ed interruzioni di energia, che anche oggi hanno lasciato molti territori al buio, è Mosca, in questa ennesima domenica di guerra, a lanciare più o meno provocatoriamente l’allarme di una “bomba sporca”.

Le parole pericolose del ministro della Difesa russo Shoigou

Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha infatti sentito telefonicamente il suo omologo britannico e quello francese, Ben Wallace e Sebastien Lecornu, esprimendo “preoccupazione per possibili provocazioni” di Kiev “attraverso l’uso di una bomba sporca”. Il rischio, secondo il rappresentante del governo di Putin, è che l’Ucraina possa utilizzare un’arma radiologica e presumibilmente far ricadere le responsabilità sul Cremlino, scatenando poi una reazione occidentale e un’escalation dalle conseguenze inimmaginabili. Non è noto su quali informazioni provenienti dall’intelligence russa possa basarsi l’avvertimento di Shoigu ma le parole del ministro, bollate subito come fake news “per giustificare il genocidio” dal consigliere di Zelensky, Mykahilo Podolyak, accrescono ulteriormente la tensione. Allerta che è aumentata dalle notizie in arrivo dalla Romania, dove la 101esima divisione aerotrasportata dell’esercito americano è stata dispiegata in Europa per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale.

L’allarme “bomba sporca” e i 5mila militari americani al confine con l’Ucraina

Sono quasi 5mila i militari statunitensi posizionati poco distanti dal confine ucraino: “Siamo pronti a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Portiamo una capacità unica.
Siamo una forza di fanteria leggera ma portiamo con noi la mobilità, con i nostri aerei e assalti aerei”, ha ammonito il generale John Lubas, vice comandante della divisione a stelle e strisce. Mosca, è facile intuire, non l’avrà presa bene e forse anche per questo ha acuito per tutta la giornata gli attacchi sulle infrastrutture fondamentali per approvvigionare l’esercito ucraino. E’ stato lo stesso ministero della Difesa a rendere noto che sette depositi di carburante con oltre 100 mila tonnellate per l’aviazione di Kiev sono stati distrutti nell’oblast di Cherkassy, nella parte centrale del Paese, mentre nella regione di Dnipro è stato “eliminato un impianto di stoccaggio di petrolio”. Ma i russi non si sono limitati solo ai bombardamenti sulle aree militari. Secondo il sindaco di Energodar, la città dov’è ubicata la più grande centrale nucleare europea, i razzi avrebbero danneggiato pesantemente anche abitazioni e reti elettriche

E proprio questo è uno dei problemi più urgenti per Zelensky: il presidente ucraino ha annunciato che l’erogazione di energia è stata ripristinata in diverse aree, in particolare a Odessa e nelle zone di Khmelnytsky e Rivne, a ovest, ma ci sono ancora interi quartieri senza luce e mentre Kiev prova a riparare velocemente i danni causati dai bombardamenti, l’obiettivo di Mosca è di lasciare buona parte dell’Ucraina al buio e senza riscaldamento in vista dell’inverno. Intanto, un altro guasto ad un veicolo aereo ha causato un incidente nella città di Irkutsk, in Siberia. I due piloti russi sono morti. Un altro incidente dopo quello di una settimana fa sul Mare d’Azov, che provocò tredici vittime e numerosi feriti. Effetti collaterali di una guerra che difficilmente finirà a breve

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