Nordio: «La priorità? Una giustizia efficiente che abbia un impatto favorevole sull’economia»
La “direzione” assunta dalla ministra Cartabia “nelle riforme era quella giusta”. Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, salutando a via Arenula il capo di gabinetto uscente, Raffaele Piccirillo. «Abbiamo avuto proprio in questa sede un incontro molto lungo ed estremamente cordiale con la presidente Cartabia, con la quale abbiamo concordato continuità anche di colloqui», ha ricordato.
«Naturalmente, le maggioranze politiche e i programmi governativi cambiano e quindi, come tutti sanno, il nostro cercherà di portare avanti in modo ancora più avanzato queste riforme», ha assicurato il ministro.
Nordio: «La pena non coincide necessariamente con il carcere»
E poi ancora. «La pena, come ho già detto varie volte nei miei scritti, non coincide necessariamente con il carcere». «L’esecuzione della pena, che deve essere certa, deve essere proporzionata, deve essere soprattutto equa, perché il primo giudice del giudice è l’imputato o il condannato», ha detto il ministro.
Visite nelle carceri
La pena «deve essere orientata alla rieducazione del condannato. Tutto questo noi cercheremo di farlo attraverso la riorganizzazione del sistema carcerario che a me sta molto a cuore», ha assicurato, annunciando che le sue prime «visite pastorali, se così le possiamo chiamare, saranno fatte contemporaneamente, se non prioritariamente nelle carceri. Questo non significa essere buonisti significa applicare la Costituzione. E quindi la certezza della pena che, ripeto, non deve necessariamente coincidere con il carcere».
«Il progetto Nordio, della commissione che io ho presieduto venti anni fa, anticipava la riforma Cartabia – ha ricordato il ministro – dove l’ applicazione di misure alternative poteva essere disposta direttamente dal giudice della cognizione, anticipando tutte quelle cose che poi in parte anche per merito vostro sono state recepite».
Nordio: «La priorità assoluta è una giustizia efficiente»
«La priorità assoluta – ha ribadito Nordio – è avere una giustizia efficiente, in modo che abbia impatto favorevole sull’economia. In questo momento, è la sofferenza maggiore in cui versa il Paese. Ogni altro indirizzo sarebbe affrontato in un secondo tempo. Tutti conoscono le mie idee che ho scritto negli ultimi vent’anni».
«Trovare un’armonia tra magistratura, avvocatura e personale»
E poi ancora. «La cosa più importante è trovare una concordia, un’armonia tra magistratura, avvocatura, tra personale penitenziario e personale amministrativo, per implementare gli organici e colmare dei vuoti che fino ad adesso, per varie ragioni, sono stati perniciosamente sguarniti e quindi rendere la giustizia più efficiente – ha sottolineato – Questo non significa abbreviare a tutti i costi, non significa un efficientismo che non tenga conto dei due aspetti fondamentali del garantismo di cui si parla tanto che consistono da un lato nella presunzione di innocenza, ma dall’altro nella certezza dell’esecuzione della pena».