Nordio: “Le carceri sono la mia priorità. La certezza della pena si accompagni al recupero dei detenuti”
“Le carceri sono la mia priorità “. Un manifesto programmatico quello che il neoministro della Giustizia Carlo Nordio annuncia ai cronisti entrando all’Università Roma Tre per la presentazione del calendario della polizia penitenziaria. Il sovraffollamento è uno dei nodi da dipanare, un’emergenza sulla quale si è soffermata anche Giorgia Meloni nella sua replica al Senato prima della fiducia.
Nordio: le carceri sono la mia priorità. Potenziare strutture e risorse
“Nel nostro programma c’è il potenziamento delle strutture edilizie e delle risorse umane”, ha chiarito il Guardasigilli. “Dedicheremo il massimo sforzo a migliorare ulteriormente la situazione. Ne vanno costruite di nuove e vanno migliorate quelle esistenti”, ha spiegato. “E vanno potenziati gli organici della polizia penitenziaria e migliorato il loro trattamento economico, vivono in condizioni difficili”. Si tratta, ha sottolineato, di “criticità che si trascinano da decenni e che si sono un po’ attenuate”.
Certezza del diritto ma anche della pena
Nordio ha poi ricordato il passaggio del discorso del premier sul tasto dolente dei suicidi in carcere. E sulle condizioni inumane in cui vivono spesso i detenuti. “Non si combatte il sovraffollamento delle carceri depenalizzando”, ha detto nell’Aula di Palazzo Madama Meloni rispondendo alla senatrice Cucchi. “Io credo nel valore e nel principio della certezza del diritto. Ma come si fa ad aiutare chi sceglie il giusto, se chi sceglie ciò che è sbagliato non paga mai? Credo che la certezza del diritto dipenda anche dalla certezza della pena”.
“Il detenuto deve essere aiutato nel suo recupero”
Parole che il ministro, fortemente voluto dal premier a Largo Arenula, condivide pienamente. “La certezza della pena, che è uno dei caposaldi del garantismo, prevede che la condanna deva essere eseguita. Ma questo non significa solo carcere. E soprattutto non significa carcere crudele e inumano che sarebbe contro la Costituzione e i principi cristiani”, ha detto Nordio parlando nell’aula Magna di Roma Tre. “Il detenuto deve essere aiutato nel suo recupero. O almeno a non farlo diventare peggiore di quando è entrato in carcere”. Un obiettivo raggiungibile potenziando le attività di sport e lavoro per i reclusi.
La prima visita esterna del Guardasigilli in un istituto penitenziario
Non a caso la prima visita esterna da ministro non sarà in uffici giudiziari ma in alcune carceri. “Stiamo individuando due, tre istituti particolarmente in difficoltà. Un segnale simbolico e il riconoscimento di una priorità assoluta, anche temporale, del mio compito”. Infine un passaggio sulle polemiche in merito all’età media dei componenti del governo Meloni. “In effetti non credo che la saggezza coincida con la vecchiaia, perché una persona a 40 anni – come diceva Marco Aurelio – ha visto tutto ciò che è, che è stato e che sarà”. Però, aggiunge il non giovanissimo Nordio, che da magistrato si occupò a lungo di coop rosse e Brigate rosse, “ricordo che il giovane Napoleone fu sconfitto in Russia da Kutuzov, a Waterloo da von Blücher, che avevano il doppio della sua età. E che Churchill celebrò la vittoria su Hitler all’età che ho io ora”.