Nuovo audio “rubato” a Berlusconi sull’Ucraina. Lui chiarisce a Mentana: “Allarmato dalla Cina”
“La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘Non attacco più’, finiva tutto…. Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce”. Così Silvio Berlusconi, in un nuovo audio “rubato” ieri nella riunione del gruppo parlamentare della Camera e divulgato dall’agenzia LaPresse e nel corso della maratona politica di Enrico Mentana, parla della guerra in corso e contro di lui si riapre la polemica della sinistra, nonostante un puntuale chiarimento che arriva dopo pochi minuti direttamente dal Cavaliere sul cellulare del direttore dei Tg della Sette.
L’audio rubato e le posizioni del Cavaliere sulla guerra
Nell’audio divulgato da Mentana, si sente il leader di Forza Italia che parla ai suoi chiedendo il massimo riserbo, mentre qualcuno, scorrettamente, ha già fatto scattare la registrazione nella quale Berlusconi esprime perplessità sull’incapacità di Kiev di rispettare i patti stabiliti nel 2014 con la Russia sulle due neocostituite repubbliche del Donbass. “L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche”. Silvio Berlusconi poi spiega che da lì nasce la decisione di Putin di intervenire in Ucraina per cambiare il governo e dare spazio alla minoranza, ma nei suoi intenti l’operazione speciale doveva durare una, al massimo due settimane. “È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina“. Poi Berlusconi parla della mancanza di leader nella Ue e negli Usa e scherza: “L’unico sono io…”, ricevendo un applauso dal suo gruppo.