Omicidi stradali, la denuncia dell’Asl romana: “Impossibile ritirare la patente a drogati e ubriachi”

21 Ott 2022 16:34 - di Giovanni Pasero
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Il tragico investimento stradale di Francesco Valdiserri, diciottenne romano che camminava sul marciapiede, apre un nuovo dibattito sulla gestione delle patente di guida. Riguarda il fatto che la 23enne che lo ha investito, era ubriaca e drogata, con una patente già ritirata tre anni fa. Come è potuto accadere?

La legge non pone un limite: così è impossibile ritirare la patente

Una cronista di Repubblica è andata nella Asl Roma 1, la più grande della Capitale. Ha scoperto un dato incredibile.  «Ci sono casi in cui la patente viene sospesa alla stessa persona per tre, quattro, cinque volte, ma non c’è modo di ritirargliela definitivamente ». A dirlo la dottoressa Dalila Ranalletta, presidente della commissione medica locale della Asl Roma. Riferisce di soggetti a cui è stato impedito di guidare perché colte in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti e a cui la patente viene successivamente riconsegnata. «Non c’è nessuna legge che imponga un limite di violazioni e questo è un grave vulnus», aggiunge Ranalletta che con i suoi colleghi della commissione deve giudicare anche duecento persone a settimana e aggiunge: «Non riusciamo a star dietro alle richieste».

Su 10 patenti ritirate, in 4 casi il guidatore era drogato

Le statistiche, solo a Roma, segnano un numero di patenti ritirate altissimo: nel 2022 sono state 1.663 e il dato della Prefettura di Roma, che decide se e per quanto tempo sospendere la possibilità di guidare, è destinato a salire visto che alla fine dell’anno mancano ancora due mesi. La maggior parte sono state ritirate per guida in stato d’ebbrezza: ben 1.223. Le altre 440 perché i conducenti sono stati fermati dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti. La dottoressa Ranalletta traccia l’identkit: «Sono soprattutto giovani che non hanno consapevolezza di non essere in grado di guidare. L’alcool, le droghe e la cocaina in particolare fanno credere di essere perfettamente lucidi e la maggior parte delle persone che viene qui si autoassolve parla dell’incidente o del fermo come di un evento sfortunato». Una deresponsabilizzazione che nasce anche dalla leggerezza con la quale si affronta il tema della lotta alla droga. Un tema centrale, che il prossimo governo ha in agenda, colpevolmente trascurato dai governi del passato.

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