Papa Francesco ai giovani: “Siate artigiani di pace ovunque. L’umanità è in grave pericolo”
Accoglienza, inclusione, tenere il passo degli ultimi per costruire la pace. Sono le parole chiave dell’intervento di papa Francesco (che oggi ha incontrato il primo ministro del Montenegro, Dritan Abazović) nel corso dell’udienza con i pellegrini giunti per la canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini. Fondatore delle congregazioni dei missionari e delle suore di san Carlo Borromeo. Già proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997.
Papa Francesco: lavorate nel segno della cultura dell’incontro
“Anche oggi le migrazioni costituiscono una sfida molto importante. Esse mettono in evidenza l’impellente necessità di anteporre la fraternità al rifiuto. La solidarietà all’indifferenza”, ha detto il pontefice.” Oggi ogni battezzato è chiamato a riflettere lo sguardo di Dio verso i fratelli e le sorelle migranti e rifugiati. Attraverso una prossimità concreta, secondo l’esempio del vescovo Scalabrini”. Fondatore delle congregazioni dei missionari e delle suore di san Carlo Borromeo. Già proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997.
“Bisogna partire dagli ultimi come in montagna”
Bergoglio si è a lungo soffermato sulla necessità di diffondere la cultura dell’incontro. “Un incontro alla pari tra i migranti e le persone del Paese che li accoglie. Si tratta di un’esperienza arricchente. In quanto rivela la bellezza della diversità. Ed è anche feconda, perché la fede, la speranza e la tenacia dei migranti possono essere di esempio e di sprone per quanti vogliono impegnarsi a costruire un mondo di pace. E perché sia per tutti, voi lo sapete bene, bisogna partire dagli ultimi. Come nelle escursioni in montagna”, detto papa Francesco. “Se i primi corrono, il gruppo si scioglie, e i primi dopo un po’ scoppiano; se invece si tiene il passo degli ultimi, si va su tutti insieme”. Quindi l’esortazione alle missionarie e missionari scalabriniani, a lasciarsi “sempre ispirare dal vostro Santo fondatore, padre dei migranti, di tutti i migranti”.
Ai giovani “siate artigiani di pace”
Poi ha esortato i giovani partecipanti al Pellegrinaggio dal Belgio, ricevuti in udienza, ad essere “artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi. Ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, della fraternità, della solidarietà”. Soprattutto in un momento molto difficile per l’umanità, “che è in grande pericolo”. So che siete generosi, pieni di entusiasmo, pronti a conquistare il mondo, ha detto ancora. “Non fatevi distrarre dalle cose banali della vita, e ce ne sono molte. Concentratevi sull’essenziale, che scaturisce dall’amicizia con Gesù Cristo”. Non serve essere supereroi, ma persone sincere, vere e libere, ha detto ancora il pontefice ai giovani. Che non devono avere paura di accettare la fragilità e la debolezza, con umiltà. Infine una raccomandazione ‘paterna’. “Lasciatevi illuminare dai consigli e dalla testimonianza degli anziani. È crescendo in dialogo con gli anziani che noi possiamo formarci una personalità solida per le lotte quotidiane. Inoltre essi ci trasmettono la fede e le loro convinzioni religiose. Una di queste lotte è quella per la pace”.