Rula Jebreal, nuovo delirio: “I giornali pro Meloni mi trattano da animale e mi minacciano di morte”
Tutto ruota intorno a una figura mitologica usata come metafora, l‘Odiotino, che il Giornale utilizza in un corsivo ironico per definire quel tipo di opposizione che mette le donne di sinistra, rancorose per la sconfitta elettorale, contro le donne di destra “colpevoli” di aver vinto. Un artico corredato da una foto della “hater” per eccellenza, Rula Jebreal, che aveva invece utilizzato una dolorosa vicenda familiare di Giorgia Meloni per attaccarla, un articolo che la giornalista israeliana utilizza per fare la vittima e sostenere che “utilizzando una mia fota il giornale pro Meloni paragona l’opposizione agli animali…”. E via dicendo, ecco, fascisti, trumpiani…
Rula Jebreal attacca i giornali pro Meloni e “Repubblica” le fa l’eco
“Il Giornale pro Meloni/ di Berlusconi usa una mia foto per etichettare l’opposizione come bestie, animali pericolosi/assassini. Retorica tipica dei dittatori e del golpista Trump prima dell’attacco al Congresso USA… parole che fomentano violenza politica”, scrive su Twitter Rula Jebreal. Sorvoliamo sui commenti ironici dei suoi stessi follower e andiamo invece a Repubblica, che in un articolo di Paolo Berizzi va perfino oltre, esagera e parla di un paragone diretto tra Rula e un animale, pur mitologico, certo, dettaglio a suoi avviso trascurabile. E ovviamente s’indigna…
Come se gli antichi romani si fossero offesi col poeta e filosofo Lucrezio che amava metaforizzare gli essere umani come centauri, ma ormai va così.
La replica del “Giornale” al tweet della giornalista
Il Giornale, oggi, replica così. “Non è un bel periodo per Rula Jebreal. Dopo aver insultato Giorgia Meloni – con qualche rarissima eccezione, come Gabriele Muccino – la giornalista è stata scaricata anche dai suoi compagni di sinistra. Cosa che, evidentemente, deve averla mandata su tutte le furie. Così tanto da confondere lucciole per lanterne. Ieri, infatti, ha pubblicato su Twitter un post pieno di insulti interamente dedicato al nostro quotidiano: «Il Giornale pro Meloni/ di Berlusconi usa una mia foto per etichettare l’opposizione come bestie, animali pericolosi/assassini. Retorica tipica dei dittatori e del golpista Trump prima dell’attacco al Congresso USA parole che fomentano violenza politica». Al netto del delirio, non c’è nulla di vero in quello che ha scritto. Abbiamo semplicemente pubblicato un articolo satirico nel quale la giornalista veniva punzecchiata per gli attacchi personali agli avversari politici. Nulla a che vedere con bestie, assassini e presunti golpisti. Ma ogni scusa è buona per farsi un po’ di pubblicità…”.
Le minacce di morte che lei annuncia al mondo in inglese…
Ma non è finita. Ieri Rula ha spulciato ancora con attenzione il Giornale e ha scovato, nell’inserto Cultura e Identità, perfino delle minacce di morte…Possibile? In una pagina in cui si parla delle donne di destra nel mirino di quelle del Pd c’è l’immagine stilizzata di una pistola con l’occhio di una donna. Anche qui, una metafora per cervelli fini, un’arma simbolica casomai rivolta alle donne di destra non certo alla Jebreal, come capirebbe anche un Odiotino. Ma lei twitta, in inglese, per dare più enfasi alle minacce…
“This is what passes for journalism in pro-Meloni media in Italy. A picture of a gun to the mouth & a black list of enemies, with our pictures… if this is not a death threat, what is?“. Se non è una minaccia di morte, cos’è? Troisi avrebbe risposto: un calesse, Rula, rilassati.