Salvini, Giorgetti, Calderoli, Valditara, Locatelli: nel governo Meloni new entry e volti storici del centrodestra
Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture e vicepremier, guida la delegazione della Lega nel governo Meloni. Dal Mit potrà gestire i soldi del Pnrr per le grandi opere, con l’ambizione di poter pure far partire i lavori per il Ponte sullo Stretto. Prossimo ai 50 anni, il prossimo nove marzo, il segretario del più antico partito presente in Parlamento è un leghista della prima ora.
Front man instancabile, negli ultimi mesi Salvini ha cercato di recuperare il tempo perduto, dopo essersi “fermato” per il governo di unità nazionale con Draghi. I 20 mesi con l’ex banchiere centrale lo hanno penalizzato, con i consensi che sono scesi sotto il 9% alle ultime elezioni. “Pronti a prendere per mano il nostro splendido Paese”. Lo ha scritto su Facebook il leader della Lega, postando una foto con Meloni premier. Per rimettere in cammino l’Italia.
Giancarlo Giorgetti al Ministero dell’Economia
Nell’ultimo governo Draghi è stato tra i più vicini al premier-banchiere. Ora il leghista ‘governista’ Giancarlo Giorgetti passa alla guida dell’Economia, il ministero dove saranno puntati i fari anche dalla Ue. Per il quasi 56enne di Cazzago Brabbia, nel Varesotto, non è valsa la regola che prevedeva per l’esecutivo Meloni la porta chiusa a chi era stato ministro con l’ex capo della Bce. Giorgetti – così dice chi lo conosce “convince tutti, senza chiedere nulla”. Approdato alla Camera nel 1996, nelle due legislature con il centrodestra al governo, tra il 2001 e il 2006 e il 2008 e il 2013, ha ricoperto il ruolo strategico di presidente della commissione Bilancio, forte della sua laurea in Economia conseguita alla Bocconi. Il 26 febbraio 2016, viene nominato vicesegretario federale della Lega assieme a Lorenzo Fontana. Giorgetti nel partito si occupa prima del dipartimento Esteri, poi diviene capogruppo alla Camera. Rieletto deputato nel 2018, diviene sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Conte I. Con l’arrivo di Draghi, con cui vanta un rapporto di amicizia, il leghista sarà titolare dello sviluppo economico (dal febbraio del 2021) e capo-delegazione del partito al governo. Ora la sfida al Mef, il compito più difficile.
Roberto Calderoli agli Affari Regionali e le autonomie
Roberto Calderoli si occuperà degli Affari regionali e le autonomie. Classe 1956, bergamasco, rampollo di una famiglia dove nonni e fratelli e cugini sono tutti dentisti – come lui, una laurea in chirurgia maxillo-facciale che però non ha mai utilizzato – il prossimo ministro per le Autonomie, già titolare delle Riforme e della Semplificazione nei governi Berlusconi II e IV, s’è guadagnato sul campo il titolo di “mago degli emendamenti”. E proprio dal dicastero delle riforme guida l’iter del disegno di legge costituzionale che introduce nell’ordinamento la devolution e il premierato, poi bocciato però nel referendum. Nella legislatura è tra i firmatari del disegno di legge elettorale che sarà poi conosciuto come Porcellum. Legge che la Corte costituzionale nel 2013 dichiara incostituzionale. Con Bossi comunque leader indiscusso, prima del ritorno in prima linea del ‘senatur’ gestisce il partito insieme a Roberto Maroni, Roberto Castelli e Giancarlo Giorgetti, svolgendo una sorta di ruolo di ‘primus inter pares’, in quanto coordinatore delle segreterie nazionali del partito. Con l’avvento di Salvini diviene uno dei consiglieri più ascoltati.
Giuseppe Valditara ministro dell’Istruzione e del Merito
Giuseppe Valditara è il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito. A Viale Trastevere, sede dell’Istruzione, Valditara è già stato nel 2018, come capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca al Miur nel dicastero guidato dal leghista Marco Bussetti, durante il Conte I, il governo M5S-Lega. Ordinario di Diritto Romano presso l’università di Torino, nato a Milano il 12 gennaio 1961, è stato candidato dalla Lega nelle ultime elezioni, non risultando eletto. Tra i consiglieri più vicini di Salvini, Valditara ha una storia politica tutta nel centrodestra, partendo proprio dal mondo della Lega, che lo vede, già nel 1993, nel direttivo della Fondazione Salvadori presieduta da Gianfranco Miglio, di cui è allievo.
È la Lega di Umberto Bossi, e il poco più che trentenne Valditara è tra gli autori della bozza di ‘Costituzione federale”, approvata poi dal Congresso di Assago della Lega Nord. Di quegli anni è poi l’avvicinamento a Pinuccio Tatarella e al mondo di Alleanza nazionale, poi il debutto in politica, con l’elezione a Roma. Diventa senatore e resta a Palazzo Madama dal 2001 al 2013, per tre legislature. Per An è responsabile del dipartimento Scuola e Università. Poi un passaggio in Fli, con Gianfranco Fini. Nel 2010 lavora alla Riforma Gelmini per l’università. Lasciata la politica attiva fonda prima Logos, rivista politico-culturale online e nel 2020 il think tank ‘Lettera 150’.
Alessandra Locatelli alla Disabilità
La comasca Alessandra Locatelli, classe ’76, torna nel governo. Per lei, dopo l’esperienza di pochi mesi nell’estate del 2019 (nel primo governo Conte), si riaprono le porte di un ministero, quello della Disabilità. Salviniana di ferro è assessore regionale a Famiglia e Disabilità ed è anche responsabile nazionale Disabilità della Lega. Locatelli è laureata in sociologia, specializzata nella cura delle persone affette da disabilità psichica, settore in cui ha lavorato a lungo, facendo anche volontariato in Africa. Ora il ritorno in consiglio dei ministri, raccogliendo il testimone dalla collega di partito, la senatrice Erika Stefani.