Sylos Labini: “La sinistra radicale è il vero pericolo per la democrazia in Italia”

28 Ott 2022 17:34 - di Giorgia Castelli
Sylos Labini

«Pasolini diceva giustamente che nulla è peggio del fascismo degli antifascisti, così a cento anni dalla Marcia su Roma i cattivi maestri di alcuna sinistra che fomentano e giustificano quelli che vorrebbero impedire ad altri di parlare sono il vero pericolo per la democrazia in Italia». È quanto scrive sul suo profilo facebook Edoardo Sylos Labini, attore, regista, fondatore di Culturaidentità, commentando gli scontri avvenuti alla Sapienza lo scorso 25 ottobre tra studenti e forze dell’ordine.

Scontri alla Sapienza, Sylos Labini: inaccettabile

Ed aggiunge: «Non è più accettabile che in un ateneo italiano qualcuno debba avere paura di non pensarla come questi signori violenti e arroganti che sventolano simboli della sinistra radicale. È una questione culturale e di libertà», conclude.

La reazione del web: «La sinistra crea un clima di terrore»

Quanto accaduto alla Sapienza crea preoccupazione e le parole di Sylos Labini aprono un dibattito sul web. Scrive un utente: «La sinistra sta creando un clima di terrore che spero non sfoci in qualcosa di più grave. Studenti pompati a dovere senza sapere cosa potrebbero veramente rischiare fomentando le piazze. Ormai le università tirano fuori solamente automi che non pensano con il proprio cervello». E un altro osserva: «Chi ha deciso e dove sta scritto che i buoni stanno a sinistra e cattivi a destra? Che cos’è questa presunzione? Penso che prima di mettersi a protestare una cosa , devono conoscerla, andando a studiare semplicemente». Un altro aggiunge:  «Sarebbe ora di aprire un bel processo al comunismo italiano e mondiale…».

Antoniozzi: solidarietà al rettore

Solidarietà al rettore arriva da Alfredo Antoniozzi, deputato di FdI. «Esprimo la mia piena solidarietà al Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza, Antonella Polimeni, calabrese come me, per attacchi ingiustificati e immotivati di quanti vorrebbero le sue dimissioni semplicemente per avere difeso la libertà di espressione e di opinione». Antoniozzi puntualizza: «L’università deve essere il sigillo della libertà di pensiero che è il pilastro della nostra carta costituzionale. Ricordo a me stesso che quindici anni fa proprio a La Sapienza fu scritta una pagina buia, allorquando fu impedito a Benedetto XVI di parlare. La libertà conquistata dopo la guerra è un valore imprescindibile – conclude Antoniozzi – e gli attacchi al rettore non hanno alcuna giustificazione».

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