Torna la piazza arcobaleno. E sulla pace è guerra aperta tra De Luca, Conte e De Magistris

6 Ott 2022 12:45 - di Alessandra Parisi

Anche sulla pace a sinistra regna la guerra. Si incrociano le manifestazioni arcobaleno per chiedere la fine del conflitto in Ucraina. Ma toni e posizioni testimoniano il solito strabismo del popolo progressista. Si va dal disarmo senza se e senza ma alla richiesta di negoziato. A dare il là è il governatore sceriffo della Campania, Vincenzo De Luca. Che lancia una grande mobilitazione a Napoli per il 29 ottobre.

De Luca lancia una manifestazione pacifista a Napoli

In vista della missione pacifista sabato prossimo, 8 ottobre, incontrerà a Palazzo Santa Lucia associazioni, istituzioni pubbliche, culturali e religiose. Per avviare – annuncia De Luca – “la concreta organizzazione di questa manifestazione. Che avrà come obiettivo quello di promuovere un cessate il fuoco in Ucraina della durata di un mese. Per consentire a istituzioni di governo o a singole personalità di mettere in campo una concreta iniziativa di pace”. Invitiamo tutti – prosegue il governatore campano – a comunicare le loro adesioni alla manifestazione che vuole risvegliare le coscienze. E cominciare a introdurre nel linguaggio della politica la parola ‘pace’, che sembra ormai cancellata”.

De Magistris chiama a raccolta il popolo arcobaleno

Lodevole iniziativa che certo non risolverà l’escalation impresso da Mosca con l’annessione dei territori ucraini a seguito dei referendum farsa. La parola d’ordine è sempre la terza via tanto cara all’estrema sinistra: né con Mosca né con la Nato. A far sentire la sua voce anche Luigi De Magistris che invoca lo stop alla corsa verso l’olocausto nucleari. “I governi sembrano insensibili, incapaci, non hanno la volontà”, punta il dito l’ex sindaco di Napoli oggi portavoce di Unione Popolare. Anche lui, dopo l’abbraccio innaturale con il Pd per le politiche, invoca la piazza.

L’appello alle associazioni e alla forze pacifiste

“Noi di Unione Popolare ci auguriamo che le forze pacifiste, il mondo dell’associazionismo, le realtà di base chiamino, senza nessuna bandiera di partito, una grande manifestazione nazionale per la pace. Per dire sì a una tregua immediata in Ucraina. Sì all’iniziativa diplomatica forte e immediata, stop alle armi. Partecipare in tantissime e in tantissimi. Il momento è adesso non possiamo più aspettare, noi ci siamo sempre stati”.

Anche Conte ha la sua piazza

Ognuno ha la sua piazza. E Giuseppe Conte dall’opposizione rilancia la sua vecchia idea di una grande manifestazione pacifista. Da intestarsi come capitano. Oggi è più semplice. L’ex premier ne parlava, inascoltato e imbarazzato, già quando il M5S aveva un piede dentro e uno fuori dal governo. Prima della crisi, prima delle elezioni. Quando i 5Stelle masticavano amaro per l’invio di armi a Kiev ma poi si allineavano borbottando al verbo di Draghi. Conte cerca di fare breccia nell’ex campo largo: da Nicola Fratoianni a frange della sinistra Pd e dei cattolici dem. Non a caso lancia l’idea della piazza pacifista dalle colonne di Avvenire.

In campo anche la Rete italiana per la pace e il disarmo

La rete italiana per la pace e il disarmo, sulla scia di ‘Europe for Peace’, invece, ha già scelto un’altra data. L’appuntamento arcobaleno è per il weekend dal 21 al 23 ottobre. A otto mesi dall’invasione russa e alla vigilia della Settimana Onu per il Disarmo. Ancora una volta con l’invito, rivolto ad associazioni, sindacati, gruppi che già sono attivi da mesi, ad organizzare iniziative per rilanciare l’appello per il cessate il fuoco.

 

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