Valeria Parrella boccia il “merito” con un tweet sgrammaticato. Effetto grottesco. I social non perdonano
Valeria Parrella, scrittrice, sostiene in un velenoso twitter che si rivelerà un boomerang rovinoso per lei, che del nuovo governo “Il peggio è quella parola: merito, messa affianco ai nostri ragazzi”. Il cinguettio sgrammaticato ha un effetto deflagrante sui social. Quella parola pericolosa e sovversiva – merito- che da sinistra guardano con orrore e sospetto sarebbe utile in più di un caso, e non solo a scuola… La figuraccia social della Parrella è sanguinosa, riferita a una critica “di merito” come voleva essere la sua osservazione. Ora si capisce perché il merito è guardato con scetticismo…. La Parrella, rispondendo alla valanga di critiche che la ridicolizzano, non può che ammettere lo sfondone di quell’“affianco”. E scrive: “Eh, o saccio, ma nun se pò correggere…”, scrive in risposta, con un’ espressione smozzicata.
Valeria Parrella, figuraccia. Altro che merito…
Che devastazione. “Pure scrivere ‘affianco’ non è un bel modo d’esprimersi– scrive un utente twitter-. Affianco voce del verbo affiancare, indicativo presente, prima persona singolare…”. Lei non potendo nascondersi, fa buon viso a cattivo italiano. E non sembra percepire il grottesco a cui ha dato il via con un’osservazione molto peregrina. Ancora un’utente la mette in riga: “Non sono d’accordo con te, Valeria. Io credo nel merito e credo che chi ha le capacità e non i soldi debba essere aiutato. Il premio del merito è redistribuzione”. Valeria Parrella è scrittice e sceneggiatrice, tra i finalisti allo Strega nel 2005. Autrice del libro ” Lo spazio bianco” da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Cristina Comencini e interpretato da Margherita Buy. Nel 2014 è stata candidata alle elezioni europee con la lista L’Altra Europa con Tsipras. Prima di questo twitter sulla sua bacheca campeggiano commenti che dire negativi contro la destra è dire poco. Questo sul merito, però, è stato una disastro nela forma e nel contenuto.
Parrella persevera con gli sfondoni su twitter
Nella risposta la Parrella persevera negli errori, scrivendo più volte la parola “l istruzione” senza apostrofo. Capiamo il linguaggio smart sui social, ma in un botta e risposta sul “merito” almeno un po’ di attenzione e di cura la Parrella avrebbe potuto mettercele. Invece prosegue con tale noncuranza, che un utente la inchioda: “Chissà chi era quello che nella costituzione ha parlato di ‘capaci e meritevoli’. Sicuramente un infiltrato“, scrive prendendo per i fondelli la scrittrice che finge di non capire di avere ‘toppato’.
Il web: “Più scrivi, più scrivi cose orrende”
A maggior ragione, l’accusano: “Più scrivi, più aggiungi cose orrende. spero ti renda conto ad uyn certo punto della gravità delle tue affermazioni. Il merito è la traccia findamentale per il miglioramento della società”. Ancora: “Guarda, più scrivi, più peggiori la cosa”. C’è chi preferisce l’ironia: “C’è ancora la versione in italiano?”. Ad un certo punto, la Parrella si defila e lascia agli utenti proseguire la discussione. Meglio, meglio non rischiare altri sfondoni.