A Letta “gli si è ristretto il campo”: il Pd litiga in Lombardia con Calenda e nel Lazio con Conte

24 Nov 2022 20:41 - di Valerio Falerni
Lombardia

Opposizione senza pace. Prova ne siano le due importanti regioni attese dalle prossime elezioni: Lombardia e Lazio. Se nella prima il Pd litiga con il Terzo polo, nella seconda il duello è con il M5S. Scelti i rispettivi candidati presidenti, Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato, i dem stentano a trovare lo slancio per costruire alle Regionali quel “campo largo” miseramente inabissatosi alle elezioni di settembre. Non solo per loro responsabilità, ovviamente. A contribuire è anche la dichiarata incompatibilità tra Calenda e Conte. Non è un caso se quest’ultimo sia diventato uccel di bosco proprio nel Lazio, regione che ha governato con Nicola Zingaretti e che ora vede candidato alla presidenza un assessore di quella giunta. Come a dire che il sostegno a D’Amato dovrebbe essere scontato.

Tempi duri per Letta

E invece no: Giuseppi ha fatto perdere le tracce, e il candidato presidente non ha alcuna voglia di rincorrerlo. «Io non faccio tentativi per incontrarlo – ha detto -. Noi governiamo insieme la Regione, dobbiamo difendere un lavoro e non ci facciamo logorare. Le porte sono aperte, ma noi andiamo avanti». D’Amato si è dato come limite massimo di attesa la prossima settimana: «Una volta chiuso l’accordo con le forze del centrosinistra e deciso il perimetro programmatico della coalizione – ha sottolineato – si parte». Stesso spartito, ma con altri musicanti in Lombardia. Qui il problema è tutto con il Terzo polo, sebbene anche in questo caso il M5S sembra deciso a non intrupparsi in nessuna alleanza.

In Lombardia la sfida più attesa

Il Pd ha puntato sull’eurodeputato Majorino, sinistra doc, nella speranza di attrarre a sé i 5Stelle. Ma finora la scelta non ha sortito l’effetto sperato. In Lombardia, però, il vero problema di Letta e compagni si chiama Letizia Moratti. L’ex-vice del governatore Fontana si è candidata con il Terzo polo con l’obiettivo di drenare i consensi del centrodestra. I sondaggi però la schiacciano su un 13 per cento nient’affatto incoraggiante. L’impressione è che finora abbia attratto solo generali senza eserciti. È il motivo per cui il Pd le sta tentando tutte per convincerla a sgombrare il campo. «La sfida in Lombardia – dicono i demè tra Fontana e Majorino. Non c’è spazio per la Moratti. Calenda e Renzi giocano per perdere».

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