A Roma fa troppo freddo, il sindaco Gualtieri ci ripensa: “Riscaldamenti accesi, ma solo 4 ore”
A Roma le temperature sono calate vertiginosamente, ma la delibera del sindaco Gualtieri imponeva, fino a oggi, di tenere i riscaldamenti spenti. Anche in hotel e ristoranti, dove i turisti hanno dovuto vivere esperienze da “Avventure nel mondo” persino in residenze a cinque stelle con tariffe extra lusso. Sull’onda delle proteste la giunta capitolina ha fatto dietrofront. Un voltafaccia imbarazzato, ma inevitabile. In queste ore, nella Capitale è in atto un brusco calo delle temperature, con minime in diminuzione tra i 5 e 7 gradi in città,
Stasera il sindaco di Roma ha firmato il dietrofront: da oggi si potranno accendere i termosifoni a causa del brusco calo delle temperature. Ma attenzione: sarà possibile solo per quattro ore al giorno, almeno fino al 21, quando si seguiranno le indicazioni che il sindaco Roberto Gualtieri aveva stabilito con un’ordinanza firmata lo scorso 4 novembre. Con questo dietrofront le caldaie possono riprendere a funzionare prima del previsto.
Riscaldamenti a Roma: contrordine della giunta Gualtieri
“Per questo, fermo restando quanto previsto dall’ordinanza n. 183 del 4.11.2022 e delle deroghe e prescrizioni in essa contenute, nella nuova ordinanza ai romani sarà consentita l’accensione dei riscaldamenti per un massimo di 4 ore giornaliere“. Così in una nota l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi.
“Continuando a raccomandare ai cittadini un uso consapevole e responsabile del riscaldamento privato– ha concluso Alfonsi- con questo provvedimento di accensione degli impianti intendiamo dare una adeguata risposta alle necessità delle persone più fragili e alle esigenze del settore turistico-alberghiero, e più in generale delle tante imprese e attività produttive che operano nella Capitale”.
Proprio il settore turistico era il più esposto. Come ha scritto Repubblica, «Roma è bellissima, ma se si rischia di tremare dal freddo anche nel chiuso di un stanza d’albergo l’esperienza può diventare sgradevole. Motivo per il quale gli albergatori romani nei giorni scorsi avevano manifestato il loro disappunto di fronte all’ipotesi di posticipare l’accensione al 21 novembre».