Addio a Carmelo La Bionda. Con il fratello inventò la disco music italiana. I successi (video)

5 Nov 2022 20:00 - di Redazione
Carmelo La Bionda

Addio a Carmelo La Bionda, che con il fratello Michelangelo La Bionda formò il duo musicale ‘La Bionda’, conosciuto anche con il nome artistico D. D. Sound: sono considerati gli inventori della disco music italiana, interpreti del successo mondiale “One For You, One For Me” del 1977, lo stesso anno in cui esplosero con il fenomeno “1, 2, 3, 4… Gimme Some More”, brano accattivante con un originalissimo riff di armonica a bocca. Carmelo è morto nella sua casa di San Donato Milanese all’età di 73 anni, dopo aver combattuto per oltre un anno contro un tumore. I funerali si terranno martedì 8 novembre, alle ore 14:30, nella parrocchia Santa Barbara a San Donato Milanese.

Carmelo La Bionda, il dolore dei familiari, il cordoglio dei Righeira

“Carmelo ci ha lasciati oggi per unirsi al grande concerto nei cieli. Ti amiamo Carmelo, per sempre”, si legge nella sua pagina Facebook, con il dolore del figlio Francesco Paolo e dei familiari. Tra i primi sui social ad esprimere cordoglio è stato Johnson Righeira dei fratelli Righeira, di cui i fratelli La Bionda sono stati i produttori: “Una notizia terribile. Una colonna della mia vita che crolla. Carmelo La Bionda se n’è andato poco fa, e nulla sarà più come prima. Non so dove mi avrebbe portato la vita senza l’incontro col lui e Michelangelo. Ciao Carme, grazie di tutto. Fai buon viaggio”.

Inventori della disco music italiana: i successi

I fratelli siciliani, nati a Ramacca (Catania) ma milanesi d’adozione dal 1954, Carmelo (2 febbraio 1949) e Michelangelo (25 agosto 1952), sono stati i primi ad avere avuto successo nel campo della produzione dance italiana, con le loro due sigle: La Bionda (progetto che abbracciava diversi stili) e D.D. Sound (che nacque come sigla “disco”). I fratelli La Bionda iniziarono la loro attività in un teatro-laboratorio. Debuttarono al Festival di Avanguardie e Nuove Tendenze nel 1972, lavorarono poi come ‘turnisti’ in sala di registrazione, collaborando con Mia Martini, i Ricchi e Poveri e Bruno Lauzi.

I Fratelli La Bionda spopolarono in discoteca

Il loro primo album, “F.lli La Bionda Srl”, pubblicato nel 1973 e da loro stessi auto-prodotto, aveva testi scritti da Bruno Lauzi ed era prevalentemente acustico con parti “progressive” e altre più leggere. Si trasferirono successivamente a Londra e negli studi della Apple incisero “Ogni volta che tu te ne vai” (1974). Successivamente si spostarono a Monaco di Baviera, capitale della dance e furono fra i primi a proporre la disco music in tutta Europa. Scrissero via via brani “disco” contaminandoli con diversi elementi come il rhythm & blues e la musica latina. Nel 1977 “nacquero” i D.D. Sound che già con il loro primo brano – “Disco bass” – interamente strumentale spopolarono in discoteca (il brano venne anche scelto come sigla della “Domenica Sportiva”). Con la quasi contemporanea “1.2.3.4 Gimme some more”, dal ritmo scanzonato, ottennero un successo ancora più straordinario. La loro musica incontrò i favori del pubblico anche internazionale (oltre 10 milioni di dischi venduti). E nel biennio 1978-1979 i D.D. Sound collezionarono parecchi successi (“She’s not a Disco Lady”, “Cafè”, “Hootchie Cootchie”). Hanno inciso anche “Cafè”, che seppe trasportare nella “disco” ritmi brasiliani, percussioni e cori creando una miscela di raffinatezza e divertimento in un trascinante vortice di suoni.

Erano i produttori dei Righeira

In contemporanea con l’esplosione dei D.D.Sound i La Bionda pubblicarono con il loro nome un buon numero di hit (“One for you one for me”, “Bandido” e “Rocky woman” del 1981) e incisero uscire 4 LP: “La Bionda” (1978), “Bandido” (1979), “High energy” (1979), “I wanna be your lover” (1980). Dal 1982 i due fratelli preferirono concentrarsi nella produzione e nella gestione del loro studio di registrazione milanese. Come produttori hanno firmato i più grandi successi dei fratelli Righeira creando inoltre diversi jingle famosi (ad esempio “Sorrisi is magic”). Hanno anche composto colonne sonore (fra cui alcune per i film di Bud Spencer e Terence Hill) utilizzando vari pseudonimi.

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