Brescia, FdI intitola un circolo a Pino Rauti e i compagni perdono le staffe: “Allarme son fascisti”
Allarmi son fascisti. La sinistra sempre più ossessionata dal pericolo nero ha paura perfino di una targa. E grida al ritorno del Ventennio. Succede a Brescia. Dove l’intitolazione del circolo cittadino di Fratelli d’Italia a Pino Rauti, segretario del Msi, storico rappresentante di una destra colta e popolare, manda in tilt i compagni. Che in preda a una crisi di nervi collettiva tuonano contro la provocazione. Addirittura una “ferita” per la città della strage di piazza della Loggia.
FdI intitola un circolo a Pino Rauti e la sinistra si scatena
Rauti – a sentire Luana Zanella, capogruppo dei Verdi-Sinistra italiana alla Camera – “ha scritto e dimostrato il suo sprezzo per la democrazia e rappresenta i valori del Ventennio. Cioè tutto ciò che è stato combattuto dalla Resistenza e che la nostra Costituzione condanna molto chiaramente”. E giù vecchi teoremi grondanti antifascismo militante. E luoghi comuni su Ordine Nuovo e lo stragismo.
I compagni gridano alla ferita contro la democrazia
Neanche a dirlo l’intitolazione del circolo cittadino “è un atto grave”. E svelerebbe il bluff di Fratelli d’Italia, che scava scava, sogna il ritorno del Duce. “Qualcuno – dice Mattia Datteri, capo di Sinistra italiana a Brescia – aveva creduto alla svolta ‘liberale’. Invece Fratelli d’Italia ribadisce così i suoi riferimenti neo fascisti e la sua natura radicata nell’Msi. In una città ferita dalla strage fascista di Piazza della Loggia, per la quale Rauti fu indagato, questo è uno sfregio”.
“Ecco i riferimenti ideali di Fratelli d’Italia a Brescia. Pino Rauti. Una vergogna”, tuona infuriato Alfredo Bazoli, senatore del Pd e figlio di Giulietta Banzi Bazoli. Una delle vittime della bomba del 28 maggio 1974.
Bugie e luoghi comuni su Ordine Nuovo e stragismo
In questo caso la sinistra accecata dall’odio ideologico dimostra anche tutta la sua ignoranza. Non soltanto Pino Rauti fu completamente assolto da quella infame imputazione ma nel Msi ha rappresentato l’anima popolare e anti-nostalgica. Fu l’antesignano di una destra pioniera, aperta alla società, attenta alle sfide della modernità, all’ecologia. Fu proprio il segretario missino successo ad Almirante a teorizzare lo sfondamento a sinistra. Quella stessa che oggi ha nostalgia delle vecchie contrapposizioni. Che andrebbero consegnate alla storia. E che dietro ogni iniziativa della destra ripete lo stanco refrain del “pericolo per la tenuta democratica“.
Rauti simbolo di una destra aperta e moderna
Nessuna provocazione, spiegano da Fratelli d’Italia. Il circolo Pino Rauti, inaugurato lo scorso 10 novembre nei locali di Elite Cafè, “è stato fortemente voluto dai militanti di Gioventù nazionale Brescia. E da tante altre persone – si legge in un comunicato – che credono nei valori della destra tradizionale. La scelta è stata fatta per riaffermare con forza la continuità ideale della nostra comunità politica. Il pensiero di Rauti, infatti, fra ecologismo, visione spirituale della vita, attivismo sociale, e grande dinamismo in campo culturale, può e deve essere riaffermato oggi di fronte alla crisi antropologica dell’occidente”.