Bruxelles: “Le navi Ong sono come le altre”. Gasparri: norme più severe per i taxi del mare
La questione immigrazione sbarca a Bruxelles al vertice europeo dei ministri degli Esteri su richiesta dell’Italia. In programma anche l’intervento di Antonio Tajani. Che accenderà i riflettori sul tema degli sbarchi per chiedere una soluzione comune. Un’occasione per ribadire la linea del governo italiano dopo l’affaire Ocean Viking e lo strappo con la Francia. “Abbiamo posto un problema politico”, ha spiegato alla vigilia del vertice il titolare della Farnesina. “Non contro la Francia e la Germania. Perché siamo un Paese che ha 7mila chilometri di costa che sono la frontiera meridionale dell’Europa”. Nel pomeriggio incontrerà il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. E la leader dell’opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya.
Bruxelles: nessuna differenza tra navi Ong e le altre
“La Commissione europea sta preparando un piano di azione” sulle migrazioni. Lo annuncia il portavoce capo Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. “Lavoriamo con la presidenza ceca ad un appello. Per trovare soluzioni comuni con tutti gli Stati membri”, aggiunge la portavoce per gli Affari Interni Anitta Hipper. Che ha negato qualsiasi differenza tra le navi delle Ong e le altre. “Non facciamo differenze. C’è un obbligo giuridico chiaro e inequivoco. Il salvataggio della vita umana deve esserci,. Quali che siano le circostanze che conducono le persone a trovarsi in una situazione di difficoltà”. Sul nodo irrisolto dell’immigrazione è in programma una riunione straordinaria del Consiglio Affari Interni, su richiesta della Commissione Ue. “Gli Stati membri dovrebbero adottare il più rapidamente possibile un nuovo patto”, ha concluso.
Gasparri: norme più severe per le navi Ong
Non è escluso che l’Italia, invece, si muova nella direzione di norme più severe per le Ong. “Le Ong hanno intensificato le loro attività nel Mediterraneo con atteggiamento di sfida nei confronti del nostro governo. E continuano ad alimentare i viaggi di tanti disperati e le attività illegali di scafisti senza scrupoli. Va normata una volta per tutte”. Così Maurizio Gasparri che ha annunciato la possibilità di un intervento parlamentare. “Che rispristini norme severe per queste imbarcazioni. Che, come confermano le indiscrezioni sui rapporti fatti dall’agenzia Frontex, con la loro presenza alimentano il cosiddetto ‘Pull factor’. Ovvero incentivano le partenze di chi, da una parte gli immigrati e dall’altra gli scafisti, sa che a poche miglia dalla costa troverà una solida nave capace di far proseguire il viaggio”, spiega il senatore di Forza Italia. “Con la conseguenza che con il moltiplicarsi delle partenze si moltiplicano incidenti. E purtroppo anche le morti nel Mediterraneo. Questi ‘taxi del mare’ devono interrompere le loro attività. E per quanto ci riguarda Forza Italia metterà in campo iniziative che andranno in questa direzione”.
Patto Francia-Gran Bretagna per pattugliare la Manica
L’Eliseo, intanto, continua con il pugno forte a Ventimiglia con la quotidiana chiusura della frontiera per sbarrare il passo all’ingresso degli immigrati. E stringe patti con la Gran Bretagna. I ministri degli Interni dei due paesi hanno firmato un accordo per aumentare la cooperazione per intercettare le piccole imbarcazioni di migranti che attraversano la Manica. Il premier britannico Rishi Sunak ha spiegato ai giornalisti che lo accompagnano al vertice G20 di Bali che l’intesa “potrà nel tempo abbassare i numeri” di coloro che cercano di raggiungere il Paese via mare. Non proprio un modello ispirato a quella umanità che il presidente francese rimprovera all’Italia. Solo quest’anno, ha precisato il ministro degli Esteri, James Cleverly, sono state bloccate dall’arrivare in Gran Bretagna 29mila persone, quasi più del doppio degli anni precedenti. “La cosa importante è che lavoriamo a contatto più stretto con i francesi. Ci sono più agenti francesi sulle spiagge come risultato diretto dell’accordo”.