Case occupate, Rampelli: “Gualtieri strizza l’occhio al racket e premia l’illegalità”

8 Nov 2022 17:14 - di Redazione
“Incredibile! Gualtieri non si è visto né sentito per un anno, avrebbe potuto mettere il governo Draghi, sostenuto dal suo partito, al servizio di Roma e invece che fa? Invece di affrontare con serietà l’emergenza abitativa delle persone fragili strizza l’occhio all’ultra sinistra dei centri sociali occupati. Sancendo il principio che l’illegalità paga”. Così Fabio Rampelli intervistato dal Messaggero sull’ultimo fuor d’opera del sindaco di Roma. Che firma una direttiva che si fa gioco del Viminale e premia gli occupanti abusivi di immobili pubblici e privati. Appigliandosi a un’eccezione del decreto Lupi (relativa a persone meritevoli di tutela) il sindaco dem regala la residenza ‘ai bravi ragazzi’ professionisti delle occupazioni. Permettendo l’allaccio di luce e gas. Che invece il decreto nega: “Chiunque occupa abusivamente e senza titolo immobili – si legge all’articolo 1 – non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli”.

Occupazioni, Rampelli: Gualtieri strizza l’occhio all’illegalità

“Quella di Gualtieri – spiega il vicepresidente della Camera – non è una soluzione per risolvere l’emergenza abitativa. Ma una mossa politica che creerà solo gravissimi problemi istituzionali, sociali e amministrativi. Questo appiglio aprirà la strada a infiniti ricorsi, sancirà nuove diseguaglianze e sperequazioni, attesterà nuove ingiustizie e aggraverà l’emergenza abitativa”. Rampelli descrive una guerra “tra finti poveri strumentalizzati dai centri sociali e poveri veri senza santi in paradiso. Né aderenze in quei circuiti para-mafiosi rappresentati da grandi organizzazioni che gestiscono il racket delle occupazioni. E delle sanatorie compiacenti realizzate dai sindaci”.

Fermiamo la guerra tra finti poveri e poveri senza santi in paradiso

“Quella di Gualtieri è una vera e propria sanatoria. E un chiaro invito a occupare altri alloggi senza attendere l’esito delle infinite graduatorie per la regolare concessione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica. I Comuni non possono emettere atti normativi – sottolinea l’esponente di FdI – ma solo amministrativi. Quindi non possono modificare una legge. Per l’elementare principio della gerarchia delle fonti normative. “È evidente che la deroga prevista dall’articolo 5 del decreto Lupi si riferisce a casi particolari e a eccezioni. Se l’eccezione diventa erga omnes non è più una deroga ma una modifica di fatto della legge. Il che è inaccettabile”. La cronica emergenza abitativa nella Capitale – denuncia Rampelli dalle colonne del quotidiano romano – spesso è stata usata “come grimaldello per consentire di realizzare nella Capitale vere e proprie zone franche di esproprio proletario“.

Serve un nuovo piano di edilizia popolare e sociale

Un imbuto dal quale si esce – conclude Rampelli – soltanto con le case a riscatto per gli inquilini che abitano i quartieri di Edilizia residenziale pubblica e con un nuovo piano di edilizia popolare e di edilizia sociale. Noi aspiriamo a dare casa a chi ne ha bisogno. E  a far rispettare la legge a tutti, stroncando il fenomeno delle occupazioni abusive. Nessuno deve restare per strada e nessuno deve lucrare sulla povera gente strumentalizzandola e facendosi pagare il pizzo”.

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