Cina, un bimbo di 3 anni muore asfissiato per il lockdown. La rabbia contro la politica zero covid di Pechino
Sotto accusa la politica zero-covid imposta dalla Repubblica popolare cinese. Il lockdown totale ha causato di fatto la morte di un bambino di 3 anni. A causa di una sospetta fuga di gas in un complesso residenziale chiuso per il confinamento a Lockdown a Lanzhou, la capitale della provincia di Gansu. Il padre del piccolo sui social ha ricostruito la tragedia. E ha denunciato che gli è stato impedito di lasciare il condominio per cercare cure per suo figlio, causando un ritardo che gli è stato fatale. La notizia ha scatenato una nuova ondata di indignazione per l’asfissiante politica anti-covid della Cina comunista. Che si fa beffa dei più elementari diritti della persona. E tiene milioni di cittadini segregati in casa.
Cina, un bimbo di tre anni muore per il lockdown
Il post del papà del piccolo è diventato virale. Tantissimi i commenti pieni di rabbia e dolore. “Tre anni di pandemia sono stati tutta la sua vita”, si legge in un commento. Diversi gli hashtag correlati alla vicenda che hanno accumulato centinaia di milioni di visualizzazioni il giorno successivo su Weibo. La piattaforma cinese simile a Twitter. Quella di Lanzhou è l’ultima tragedia ad aver alimentato una crescente reazione contro l’implacabile politica zero-Covid della Cina. Che continua a sconvolgere la vita quotidiana con incessanti blocchi, quarantene e obblighi di test di massa. Molte persone sono morte per il fatto che è stato negato loro l’accesso tempestivo alle cure mediche di emergenza durante il blocco. Mentre al contrario le autorità, a cominciare dal presidente Xi Jinping, insistono sul fatto che le politiche per il Covid del Paese “mettono le persone e le loro vite al primo posto”.