Covid al GfVip, positiva anche Pamela Prati. I virologi: «Si conferma l’inutilità di “bolle” e tamponi»
La dimostrazione del fatto che «le bolle “zero Covid”», i continui tamponi o i peridi di isolamento «servono a poco», quando non sono del tutto inutili. Matteo Bassetti e Massimo Andreoni concordano sulla lettura da dare al caso dei contagi Covid all’interno della casa del Grande Fratello Vip, dove nei giorni scorsi la produzione ha dato notizia dei quattro casi accertati di Patrizia Rossetti, Charlie Gnocchi, Luca Onestini e Attilio Romita, ai quali nelle ultime ore si aggiunto quello di Pamela Prati, uscita dalla casa giovedì scorso e protagonista, tra l’altro, di un bacio con Alfonso Signorini.
Anche Pamela Prati positiva
È stata la stessa ex inquilina a dare notizia della sua positività, con un post su Instagram pubblicato ieri, nel quale ha raccontato di aver fatto un tampone che era risultato negativo subito dopo aver appreso della notizia della positività degli altri concorrenti, ma di essere poi risultata positiva a un successivo test fatto subito dopo essersi sentita male la notte successiva. «Statemi vicino perché il vostro affetto per me è sempre fondamentale», ha scritto Pamela Prati, rivolgendosi ai suoi follower.
Bassetti: «Il covid al GfVip? Conferma l’inutilità delle “bolle zero Covid”»
«Quello che è successo al GfVip è paradigmatico di quanto questo virus sia contagioso e subdolo. Probabilmente gli ultimi concorrenti che, mi dicono, sono entrati 10 giorni fa nonostante siano stati messi in quarantena e tamponati, nella realtà incubavano il virus o in qualche modo avevano una carica virale bassa. All’interno della casa si è slatentizzato, trasmettendolo ad altri asintomatici. È chiaro che le famose bolle “zero Covid” non sono possibili con queste varianti», ha commentato, parlando con l’Adnkronos, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. «Il problema che dobbiamo porci è se le bolle anti-Covid servono a qualcosa», ha quindi aggiunto Bassetti, sottolineando che «è evidente che la gente si può contagiare anche in ospedale, perché i tamponi lasciano il tempo che trovano. Il tamponamento seriale degli asintomatici quindi non serve più a nulla. Il risultato finale- ha concluso – è che dovremmo abbandonare questo strumento».
Andreoni: «A poco servono anche tamponi e periodi di isolamento»
Dello stesso avviso il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni, che ha sottolineato che «una bolla anti-Covid con una sicurezza al 100% non esiste e il focolaio scoppiato nella trasmissione GfVip lo dimostra, come anche la politica “zero Covid” messa in campo in Cina che ha fallito». Per Andreoni, dunque, si tratta di «un modello che si è dimostrato sempre fallimentare». «Le pandemie nella storia sono iniziate sempre quando uno straniero, un missionario o un commerciante, è entrato in contatto con popolazione lontane e isolate», ha ricordato Andreoni, sottolineando che «così sarà accaduto, nel piccolo, al Grande fratello Vip» e chiarendo che «a poco servono i tamponi o i periodi di isolamento: in Cina – ha concluso – da quasi tre anni utilizzano queste misure e si ritrovano sempre con tanti focolai».
(Foto dal profilo Instagram di Pamela Prati)