Crosetto: «Vogliamo obbligare l’Ue a non voltarsi dall’altra parte sui migranti»
«Far scendere i migranti a terra, infischiandosene di quello che sarà il loro destino non è un modo serio di occuparsi di loro, ma solo una scelta per lavarsi la coscienza senza fare nulla». Guido Crosetto, ministro della Difesa, in un’intervista a Il Messaggero sottolinea che «l’integrazione non si fa così, non si fa sotto pressione. Anche il Vaticano ha evidenziato che l’Italia non va lasciata sola. Bisogna impedire ai trafficanti di lucrare sulle vite umane: dietro a ogni partenza dall’Africa ci sono migliaia di euro pagati a trafficanti e scafisti. E, allo stesso tempo, va costruito un percorso giuridico per regolamentare i flussi migratori. È arrivato il momento di mettere la parola fine a questa drammatica querelle che si trascina da anni».
Crosetto: «Vogliamo obbligare l’Ue a prendere una decisione seria»
E quando gli chiedono che sui migranti ora è scontro con Parigi risponde: «L’Italia in questa fase ha dimostrato di saper coniugare il rigore con l’umanità, l’accoglienza dei deboli e con la volontà di ragionare sul problema dell’immigrazione clandestina. Vogliamo obbligare, forzare, l’Unione europea a non voltarsi dall’altra parte e a prendere una decisione seria, razionale, definitiva che tenga conto delle regole, della realtà, della possibilità concreta di accogliere le persone dandogli una possibilità di integrarsi, senza finire nel baratro dello sfruttamento, della povertà, dell’alienazione». Le critiche della Francia? «Non so spiegarle. Ma so che tutti sono bravi a pontificare su ciò che dovrebbe fare l’Italia e bravissimi a non fare nulla per i migranti. Il tema, la Francia e l’Europa lo devono capire, non è più eludibile».
Crosetto sui migranti: «Chiediamo regole»
Il Messaggero gli chiede che a frenare la redistribuzione dei migranti sono i Paesi sovranisti come Polonia e Ungheria… «Tutti i governi europei – risponde – sono alleati e non nemici. Non poniamo un tema nazionalista o sovranista. Chiediamo regole. Una volta che verranno fissate, i Paesi europei dovranno seguirle. Chi non vorrà farlo dovrà giustificare la sua decisione».
«Adesione convinta all’Alleanza Atlantica»
Poi nel corso dell’intervista si passa al tema Ucraina. Oggi ci sarà l’incontro con Stoltenberg. Crosetto spiega che «Con Stoltenberg, visto che il governo si è appena insidiato, Meloni ed io illustreremo la posizione dell’Italia nella Nato. Ribadiremo che la nostra linea è quella seguita dal nostro Paese negli ultimi settant’anni: adesione convinta all’Alleanza atlantica, sostegno convinto senza se e senza ma alla coalizione occidentale che sostiene l’Ucraina. Roma onorerà tutte le decisioni che verranno prese assieme ai nostri alleati. Così come hanno fatto tutti i governi precedenti».
«Non stiamo parlando di missili da inviare a Kiev»
L’Italia è pronta a fornire sistemi anti-missile a Kiev? «…Non stiamo preparando un sesto decreto, non stiamo parlando di missili da inviare a Kiev. Non escludo che possa esserci in futuro un nuovo provvedimento e che ci sarà una discussione all’interno della Nato e dell’Ue per ulteriori aiuti militari all’Ucraina, ma nelle ultime settimane abbiamo parlato di formazione, di sostegno economico, di fondi per la ricostruzione delle infrastrutture civili danneggiate dall’aggressione russa. Per ora però stiamo ultimando la fornitura degli approvvigionamenti militari promessi dal governo precedente, con il sì anche del pacifista Conte».
«Non sprecare le risorse»
Volete rimodulare il Pnrr per ottenere più fondi o per destinare parte delle risorse all’emergenza energia? «Il tema è non sprecare quelle risorse non riuscendole a spendere. Se un’opera costava 100 e ora costerà 130 è inutile che faccio finta che costi 100 e poi, quando ho speso 100, non ho finito l’opera pubblica la Ue ci chiede i soldi indietro. Questo è da suicidi. E’ una questione di buonsenso ridurre il numero degli interventi, consentendo di realizzare tutti quelli realizzabili concretamente». Una parte dei fondi Ue potrebbero essere utilizzati per tagliare le bollette a imprese e famiglie? «Mi auguro proprio di sì. Il caro energia sta annientando aziende e famiglie e va ascoltato il loro urlo disperato. Non sta però a me scegliere lo strumento, tocca alla Ue».