D’Alema: “Pd ancora sotto shock per la sconfitta. Il dialogo con i Cinquestelle è inevitabile”
“Pd irriformabile? Il concetto di irriformabile non esiste. E’ una forza politica importante, ha un ruolo di governo in tante città italiane, rappresenta una tradizione importante a cui mi sento legato. Spero che sappiano trovare il cammino”. Così l’ex premier Massimo D’Alema, a Napoli per la presentazione del libro di Goffredo Bettini insieme all’ex ministro della Cultura Dario Franceschini e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Interpellato sullo stato di salute del Partito democratico, D’Alema ha risposto: “Mi sembra che il Pd sia sotto lo shock della sconfitta elettorale, sembra più oggetto che non soggetto di azione politica. Credo che il Pd sia avviato in un percorso congressuale ambizioso – ha aggiunto – nel senso che non ha soltanto lo scopo di cambiare segretario, ma anche di ridiscutere le fondamenta del partito, mi pare di capire. Mi sembra che si tratti di una impostazione giusta”.
“E’ più a sinistra Letta o Conte? E’ una domanda che non ha molto senso – ha risposto D’Alema ai cronisti – Potrei rispondere con una battuta: sono tutti e due democristiani, fondamentalmente. Non è una battuta ma è un giudizio storico”.
“Non stiamo qui a fare il misuratore di sinistra – ha aggiunto D’Alema – che è un discorso che non ha senso. Sono forze diverse: il Pd è una forza politica che ha un legame con la storia dell’Italia, della sinistra socialista, comunista, democristiana, il Movimento 5 Stelle è una formazione nuova nata con la parola d’ordine che non c’era più la destra e la sinistra, poi alla fine con Conte invece ha fatto una scelta di collocarsi in un’area progressista. A me sembra un processo positivo di cui si deve tenere conto”.
D’Alema ne ha approfittato per rilanciare l’idea del “campo largo” cara proprio a Goffredo Bettini. “Io penso che se si vuole fare in modo efficace e coordinato l’opposizione, e poi se si vuole costruire una prospettiva di alternativa nel paese, questo dialogo è inevitabile e necessario”.
Ha evidenziato infine la necessità di un “dialogo tra tutte le forze di opposizione” e ha aggiunto: “D’altro canto le forze di opposizione hanno governato insieme il paese, non stiamo parlando di un rapporto teorico. Hanno governato insieme e secondo me anche bene nel periodo in cui hanno governato insieme. Io ripartirei da un’esperienza comune e un’esperienza reale. Vale per l’Italia e vale anche per il Lazio, anche nel Lazio hanno governato e sono al governo insieme. E’ abbastanza curioso chiedersi se si può governare con quelli con cui si sta al governo insieme. Forse questo interrogativo bisognava porselo prima”.