De Pau, omicidi premeditati? La pista dei video di sesso e morte registrati dal killer per il dark web
Premeditazione: ora gli inquirenti al lavoro sul caso del killer delle prostitute, che il 17 novembre scorso ha insanguinato il quartiere Prati della capitale, stanno cercando – e trovando – riscontro a questa ipotese investigativa. Sembra sempre più probabile, insomma, che quello che ha messo in atto Giandavide De Pau possa essere stato un piano preordinato. Di più, secondo un’ipotesi rilanciata in queste ore da Il Messaggero, l’uomo – accusato dalla Procura capitolina di triplice omicidio aggravato dalla crudeltà e dall’aver agito per futili motivi – potrebbe addirittura «aver voluto improvvisarsi videomaker del crimine, per poi rivendere queste immagini di violenza e sangue sul dark web».
De Pau, al vaglio degli inquirenti l’ipotesi della premeditazione
La Procura di Roma, dopo aver ottenuto la convalida del fermo da parte del gip, sta continuando a mettere in fila tutti gli elementi raccolti per valutare se ci possa essere un’eventuale premeditazione nei delitti. E allora, oltre ai video registrati col suo cellulare nella casa delle due cinesi, uno degli elementi che avvalora l’ipotesi di una pianificazione dei delitti c’è il fatto che De Pau nei fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona appare camuffato. In particolare, si legge nell’ordinanza del gip, «il soggetto viene ripreso mentre esce dallo stabile (dove vivevano le due vittime cinesi ndr) alle ore 10.41, ossia poco prima che venga trovato il cadavere della donna sul pianerottolo. E ripercorre a ritroso la strada fatta poco prima».
Quelle immagini con il killer travisato da cappello, mascherina e scalda orecchie…
L’uomo all’uscita dal palazzo – sottolinea il gip – «nonostante il clima non particolarmente freddo di quel giorno, è più coperto rispetto al momento in cui era entrato: ha il capo coperto dal cappuccio nero della felpa, che indossa sotto la giacca di colore azzurro. Sopra il cappuccio della felpa calza uno scalda orecchie. Inoltre, indossa una mascherina sul viso e un paio di occhiali da sole, e cammina con passo veloce con le mani in tasca e sono visibili aloni di macchie sul giubbotto». Ha già ucciso e, si scoprirà poco dopo il fermo, ha anche già filmato la mattanza. In particolare, ci sono due video, uno della durata di 14 minuti e mezzo e uno di 42 minuti e 44 secondi, che registrano l’orrore.
Ma, soprattutto, quei video girati con dovizia di particolari macabri
Anzi, per dirlo con le parole usate dalla Procura: ci sono due video «che documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante – si legge nell’ordinanza con cui il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 51enne romano – l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali. Ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti». L’uomo – sempre alla ricerca di soldi, visto la sua cronica dipendenza da sostanze stupefacenti – molto probabilmente si è recato dalle prostitute cinesi con l’obiettivo di ucciderle. Lo dimostrerebbe, a detta del Messaggero, «innanzitutto la dovizia con la quale ha filmato gli ultimi istanti delle loro vite».
De Pau filma gli ultimi istanti di vita delle due donne cinesi
E allora, scrive quotidiano capitolino riportando stralci dalle carte dell’inchiesta: «Dopo aver ripreso il primo rapporto sessuale avuto con Xiuli Guo, l’uomo «sposta il telefono e s’inquadrano le scarpe che indossa. Dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera, ma continua ad essere registrato l’audio. E si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese, Yan Rong Li». Anche con lei consuma un rapporto sessuale e poi, nel mentre, le chiede: «Ce l’hai una birra, qualcosa da bere, il sakè ce l’hai … ce l’hai qualcosa da bere di alcolico?». Poi, dal sesso alla morte. Alla furia omicidiaria del killer. «Al minuto 1:09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente. Ma il suono giunge come soffocato».
Orrore senza fine: De Pau registra persino il rantolo finale della vittima sul pianerottolo…
All’udire quelle grida di terrore e di dolore, «entra l’altra donna (Xiuli Guo, ndr) che chiede «cosa fai a lei?». Subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda vittima, che viene aggredita» e scappa aprendo la porta di casa. Cerca aiuto dai vicini. Prova a resistere, ma il killer è dietro di lei. Pronto a sferrare il colpo di grazia. Così la cinese di 43 anni viene ritrovata agonizzante sul pianerottolo. Nuda e riversa nel suo stesso sangue. E De Pau, scrive il quotidiano di Roma, arriva perfino a registrare col cellulare «il suo rantolo finale»…
Lo “snaff movie”, un genere in circolazione nel dark web
Sequenze dell’orrore immortalate con maniacale dovizia di particolari che fanno pensare agli inquirenti che De Pau potrebbe essersi recato dalle due prostitute cinesi con l’obiettivo preciso di uccidere. E di filmare il sesso e gli omicidi. Tutto per poi rivendere lo “snuff movie” – ossia un genere in cui torture e morte in diretta sono reali e non realistiche per fiction – tanto in voga nel dark web. Un mondo, e un mercato, alimentati da “cultori” dell’orrido filone, disposti a sborsare qualunque cifra per assistere allo “spettacolo” disumano…