Della Vedova: “È vero, abbiamo ricevuto finanziamenti da Soros, condivide le nostre lotte”

2 Nov 2022 8:26 - di Luisa Perri
Soros, Della Vedova

Benedetto Della Vedova conferma a Repubblica quanto denunciato da Carlo Calenda. Intervistato da Repubblica riconosce infatti che il suo partito, +Europa, ha intascato soldi da George Soros. «Alcuni candidati di +Europa – dice l’ex sottosegretario – hanno ricevuto finanziamenti da Soros. Contributi diretti pubblici, che saranno pubblicati secondo la legge e che rivendichiamo politicamente».

Della Vedova conferma i finanziamenti da Soros

Un sostegno che l’ex radicale non rinnega, ma che certifica una sintonia politica tra il controverso miliardario americano e Bonino e compagni. «Rivendichiamo il suo sostegno alle nostre battaglie – ribadice l’esponente di +Europa – che sono comuni con lui, per i diritti umani e civili, per l’anti proibizionismo, per i valori europeisti e per lo Stato di diritto. E lo ringraziamo per quello che fa».

Soros antiproibizionista, europeista e difende i diritti umani

Della Vedova non ringrazia invece Calenda per avere svelato il segreto di Pulcinella. Il leader di Azione ha accusato Bonino e Della Vedova di essere proni ai diktat di Soros e per questo di essere rimasti nella coalizione di centrosinistra con Enrico Letta. Accusa alla quale Della Vedova replica indignato.  «Calenda vaneggia. Anche nella ricostruzione che fa dei nostri colloqui. Avendo lui sottoscritto insieme con noi l’accordo con il Pd, abbiamo discusso del nostro budget. Io gli dissi che +Europa e i suoi candidati avrebbero fatto la propria parte. Lui mi chiese: anche grazie a Soros? Sì: gli risposi. È stato Calenda che poi ha repentinamente cambiato idea e stracciato il patto con il centrosinistra e se n’è andato per una ragione che mi è tuttora incomprensibile». Alla domanda se ci sia qualcosa di oscuro, di segreto nell’accordo tra +Europa e il Pd, tra Emma Bonino e Letta, la replica è indignata. «Evocare un nostra poca trasparenza come fa Calenda è al limite della querela. Il patto sottoscritto era stato materialmente redatto da Calenda». Per poi lanciare una controaccusa: «Forse è Calenda che fa politica sulla base delle richieste dei suoi finanziatori». E nella risposta c’è anche un’allusione, come a invitare a controllare chi finanzia Azione. La guerra non è finita.

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