È partita Artemis 1: l’uomo torna alla conquista della Luna. Ed è merito anche dell’Italia (video)
È partita, sebbene con un lieve ritardo, la missione Artemis 1 con destinazione l’orbita lunare. Il lancio, previsto per le 7.04 ora italiana, è avvenuto con una mezz’ora di ritardo, a causa di una perdita di segnale da un sito radar che ha richiesto test per garantire la comunicazione e il tracciamento del razzo e del veicolo spaziale. Risolto l’inconveniente, il lancio del gigantesco vettore Space Launch System (Sls) si è svolto regolarmente. Artemis 1 è la prima missione del maxi programma Artemis di ritorno alla Luna, che porta la capsula Orion, senza uomini a bordo, intorno al nostro satellite naturale. Il programma, al quale partecipano anche l’Esa e l’Asi, culminerà nel 2025 con lo sbarco sulla Luna di una astronauta, che sarà la prima donna a mettere piede sul satellite, e di un collega. La missione partita oggi è, dunque, il primo passo per il ritorno dell’esplorazione umana sulla luna dopo le storiche missioni Apollo.
Parte Artemis 1: l’uomo torna alla conquista della Luna
Il lancio è avvenuto del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, lo stesso delle storiche missioni Apollo. E, del resto, Artemis, Artemide, nella mitologia greca era la sorella gemella di Apollo. L’Agenda del ritorno alla Luna prevede altre due missioni: Artemis II, che effettuerà il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo un equipaggio, e Artemis III che rappresenterà il ritorno vero e proprio dell’umanità sulla superficie della Luna con l’allunaggio di astronauti e astronaute. Proprio di recente la Nasa ha annunciato i 13 possibili siti della Luna su cui approderanno le donne e gli uomini della missione Artemis III.
La partecipazione italiana al programma
Il programma Artemis, è stato spiegato, punterà a una presenza sul suolo lunare sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra, assicurano le agenzie spaziali di Usa, Europa e Italia. Un obiettivo raggiungibile grazie a tecnologie innovative che la collaborazione tra la Nasa e l’Esa può mettere in campo attraverso i rispettivi sistemi industriali e i rispettivi scienziati e tecnologi. Solo il colosso italiano dell’aerospazio Leonardo vede in campo ben 50 suoi esperti. Ma la partecipazione dell’Italia alla missione non si limita alle competenze e alle tecnologie messe in campo da colossi come Leonardo e Thales Alenia Space: l’intera filiera industriale del comparto, fino alle piccole e medie imprese, ha avuto un ruolo nella realizzazione delle apparecchiature e dei sistema d’eccellenza presenti a bordo. Tra questi spicca il cubesat Argomoon, «un osservatore spaziale che riprenderà dall’esterno le tecnologie che voleranno su Sls», definito un «gioiello della tecnologia spaziale».
Parmitano: «Una grandissima emozione per tutti»
Con la missione Artemis 1 appena lanciata «stiamo lavorando, e questo è il primo passaggio di una lunga serie, per riportare l’umanità sulla Luna. Non so se io andrò sulla Luna, ma sto lavorando e ognuno sta dando il proprio contributo e questo è già per me un grandissimo privilegio», ha detto all’Adnkronos, l’astronauta italiano dell’Esa, Luca Parmitano, che si trova negli Usa. Il lancio, ha aggiunto, rappresenta «una grandissima emozione credo per tutti qui». «È un’emozione per tantissime persone. A “bordo” – ha sottlineato – c’è tanta umanità che volerà oggi con Artemis: ci sono tutti i sogni, tutto il lavoro e tutta la vita delle tante persone che hanno lavorato al progetto ed è per questo che adesso, qui, siamo tutti emozionati».