Ecco la verità sulla Ocean Viking: si è diretta autonomamente verso la Francia

16 Nov 2022 13:37 - di Paolo Lami
ocean viking

È falso che il governo italiano abbia respinto la Ocean Viking, battente bandiera norvegese, costringendola a lasciare le acque territoriali nazionali per fare rotta verso la Francia, rivela il ministro dell’Interno del governo Meloni, Matteo Piantedosi, nella sua lunga e articolata informativa al Senato con la quale ricostruisce tutta la vicenda delle Ong che ruota attorno al business dell’immigrazione.

“La Ocean Viking – ricostruisce Matteo Piantedosi smentendo le fake news diramate dalle Ong e dalla sinistra – non è mai entrata in acque territoriali italiane. Di conseguenza, e lo sottolineo, alla nave in questione le autorità italiane non hanno mai notificato alcun provvedimento di divieto, al contrario di quanto avvenuto per la Humanity 1 e la Geo Barents”.

“Inoltre, nel primo pomeriggio dell’8 novembre – chiarisce, dati alla mano, il ministro dell’Interno – i sistemi di rilevazione della posizione indicavano che la Ocean Viking, dopo aver sostato per diversi giorni davanti alle coste della Sicilia sud-orientale, aveva iniziato la navigazione in direzione ovest di sua spontanea volontà e senza fornire alcuna comunicazione né alle autorità italiane né a Malta, Paese assegnatario dell’area SAR e molto più vicino dell’Italia ai luoghi degli interventi”.

“La decisione della Ocean Viking di allontanarsi dalle coste italiane risulta essere stata presa dopo – come coincidenza temporale- che i media avevano già diffuso la notizia che le persone soccorse a bordo delle altre navi Ong erano tutte sbarcate” in Italia.

“I fatti, quindi, evidenziano come la Ocean Viking si sia diretta autonomamente verso le coste francesi. Una decisione, questa – annota Piantedosi – non solo mai auspicata dall’Italia, ma che ha di fatto creato attriti sul piano internazionale – anch’essi assolutamente non voluti dal governo – con il rischio di produrre ripercussioni sulle politiche migratorie a livello europeo”.

Ma non è solo questa la questione. C’è dell’altro, come evidenzia il titolare del Viminale rimettendo a posto tutte le tessere del puzzle, polverizzando ricostruzioni volutamente false e diffamatorie nei confronti dell’Italia e del governo italiano e assegnando le responsabilità dell’intera vicenda a chi cerca di chiamarsi fuori, come la Norvegia, la Francia e la Ue nel suo complesso cercando di scaricare eventuali colpe sul nostro Paese.

“Il 2 novembre, ho rappresentato al nostro ministro degli Esteri l’esigenza di mantenere aperte le interlocuzioni con la Norvegia al fine di sollecitare l’esercizio della sua giurisdizione sulla nave Ong (la Ocean Viking batte bandiera norvegese, ndr) e acquisire informazioni sulle persone a bordo, che, lo dico a margine, ci sono sempre state negate”, rivela Piantedosi.

Insomma la Norvegia, che pure condivide l’appartenenza all’Alleanza Atlantica con l’Italia, ha rifiutato di fornire informazioni fondamentali per la sicurezza del nostro Paese.

“L’Ambasciata del Regno di Norvegia, il 3 novembre, ha negato qualunque responsabilità in ordine alle attività di Search and Rescue effettuate al di fuori della propria area SAR. – svela il ministro – È, in proposito, è appena il caso di evidenziare che l’intervento in questione non era avvenuto neppure in area SAR italiana.”.

Ma non è finita qui: “Anche nel caso di specie, il nostro ministero degli Esteri ha inviato un’ulteriore nota verbale all’Ambasciata norvegese chiedendo informazioni sulle persone presenti a bordo della nave, sulle aree marine in cui la stessa ha operato e sulle eventuali manifestazioni da parte delle persone a bordo della richiesta di protezione internazionale”.

Insomma, “l’Italia ha adottato una linea d’azione ispirata a criteri di salvaguardia della vita umana, intervenendo anche in situazioni che andavano molto al di là dei suoi obblighi di diritto del mare ed europeo”.

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