Elon Musk, ultimatum scaduto. Uffici chiusi e fughe di massa dopo il diktat: lavorare tanto o andarsene

18 Nov 2022 10:40 - di Giulia Melodia
Elon Musk

La guerra tra Elon Musk e i suoi nuovi dipendenti procede a colpi di tweet al vetriolo e ultimatum. L’ultimo aggiornamento sullo scontro in atto segnala la comunicazione di Twitter ai dipendenti che gli uffici dell’azienda saranno temporaneamente chiusi, con effetto immediato, fino a lunedì prossimo. L’annuncio, nel quale la società non ha fornito motivazioni per la sua decisione, arriva successivamente alle notizie secondo cui un gran numero di dipendenti si sarebbe dimesso dopo che il nuovo proprietario Elon Musk li aveva invitati a firmare un impegno a «lavorare per lunghe ore ad alta intensità», oppure ad andarsene.

Twitter, continua il braccio di ferro tra Elon Musk e i dipendenti

Un braccio di ferro cominciato il minuto dopo che la persona più ricca del mondo è diventata il nuovo amministratore delegato di Twitter. Forte dell’acquisizione dell’azienda grazie a un affare da 44 miliardi di dollari. Concluso ad ottobre con il faticoso acquisto della piattaforma social. Un affare a sua volta turbolento e a rischio fino all’ultimo. Così come burrascosi, dal primo istante, sono stati i rapporti tra vertice e dipendenti dell’azienda social. Con un ultima conferma: su Twitter vola in queste ore l’hashtag #Riptwitter, con l’ipotesi che il social tra una settimana venga spento. Al quale Musk ha replicato pubblicando un tweet con una lapide e il logo della piattaforma.

Ondata di dimissioni dopo l’ultimatum del multi-miliardario ai dipendenti

Dal canto suo Musk ha “vivacizzato” le ultime ore con una serie di tweet. Con uno in particolare che recita: «Abbiamo raggiunto un altro record di utilizzo di Twitter», ha postato l’imprenditore, prima di pubblicare una bandiera pirata, con un teschio sul classico drappo nero, e un meme che, appunto, allude al funerale del social, forse… Dunque, lo scontro aggiornato alla ondata di dimissioni dei dipendenti di Twitter dopo l’ultimatum del proprietario dell’azienda, con cui Elon Musk li aveva invitati a firmare un impegno a «lunghe ore di lavoro ad alta intensità. Oppure ad andarsene».

La mission “Twitter 2.0” di Elon Musk fatica a decollare

Così, ancora oggi, mentre molti ingegneri e altrettanti impiegati hanno pubblicato cinguettii di addio e messaggi di commiato in una chat di gruppo interna lanciata prima della scadenza dell’aut aut di Musk, scaduto alle 17 di ieri (le 23 italiane), la mission “Twitter 2.0” del fondatore di Tesla di costruire una piattaforma “rivoluzionaria” e «avere successo in un mondo sempre più competitivo», fatica a decollare. L’ondata di dimissioni, infatti, si aggiunge a quello che è diventato un licenziamento di massa combinato con un esodo volontario da Twitter, che ha ridotto nettamente le dimensioni dell’azienda rispetto alla fine di ottobre. Quando Musk ha licenziato, senza preavviso, dirigenti chiave della società. Appaltatori dell’asset. E metà dei dipendenti a tempo pieno.

Insulti a Elon Musk proiettati sulla facciata del quartier generale di Twitter

Ottobre: quando Musk ha licenziato, senza preavviso, dirigenti chiave della società. Appaltatori dell’asset. E metà dei dipendenti a tempo pieno. Una fibrillazione tuttora in corso a novembre inoltrato, quella tra Elon Musk e l’azienda, stigmatizzata anche in queste ore, e a chiare lettere e a suon di hashtag. Quelli che scorrono sull’edificio che ospita il quartier generale di Twitter a San Francisco, dove alcuni attivisti hanno proiettato delle scritte con insulti espliciti e recriminazioni a spot indirizzate al nuovo, burrascoso, amministratore di Twitter: Elon Musk.

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