Energia, Pichetto Fratin: «L’Italia non approverà il pacchetto sul gas senza “price cap”»
«La posizione dell’Italia è chiara e non condivide la proposta di tetto al prezzo del gas della Commissione europea». Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del Consiglio Ue straordinario sull’energia in corso a Bruxelles. «Durante i lavori – ha proseguito – si è aperta una discussione molto positiva che dimostra la volontà di tutti di raggiungere un accordo su un provvedimento che abbia dei criteri che lo rendano efficace». A giudizio di Pichetto Fratin, «si può fare a meno di fissare un tetto se i criteri decisi attraverso la mediazione fra le parti saranno chiari e volti a raggiungere l’obiettivo prefissato, ossia quello di intervenire evitando un’esplosione dei prezzi».
Così Pichetto Fratin al Consiglio Ue
In questo senso, ha poi aggiunto il ministro dell’Ambiente, i tecnici dei Paesi dell’Ue sono già in «contatto» per «incrociare le proprie ipotesi al fine di arrivare a un compromesso sul price cap per il gas in un clima di estremo equilibrio». Quanto ai sospetti di una Commissione Ue «troppo vicina» alle posizioni di Germania e Olanda, Pichetto Fratin ha minimizzato. «Non credo – ha detto -. Adesso almeno c’è una bozza sulla quale lavorare. Anzi, già da oggi i tecnici dei vari Paesi sono in contatto tra di loro per incrociare le loro ipotesi».
Il plauso dell’Ugl al ministro
Le approvazioni dei tre regolamenti, quello sul price cap, quello sulla solidarietà, ha assicurato il ministro, «avverranno insieme». Come altri Paesi, infatti, anche l’Italia «ha chiesto che non ci fosse lo spacchettamento dei tre temi» a sostegno delle misure Ue contro il caro energia. La posizione espressa a Bruxelles da Pichetto Fatin ha incrociato in Italia il plauso dell’Ugl. Il segretario generale Paolo Capone, ha definito del tutto «condivisibile» l’annuncio di non aderire alla proposta della Commissione. «È necessario – ha concluso Capone – discutere di misure adeguate in grado sterilizzare gli aumenti e tutelare l’industria europea e l’occupazione salvaguardando, al contempo, la sicurezza nazionale».