Estratti i resti del corpo di Saman a 3 metri di profondità. Entro il 17 febbraio le conclusioni dei periti
È di Saman Abbas il corpo ritrovato in una buca di tre metri, in un casolare vicino all’abitazione della famiglia. Dopo quattro giorni di lavoro, sono terminate le operazioni di estrazione dei resti della diciottenne pakistana di Novellara, nel Reggiano Uccisa barbaramente dai suoi parenti il primo maggio del 2021 per aver rifiutato un matrimonio combinato. Nella voragine sono state cercate tracce di Dna, materiale che sarà cruciale nelle indagini. Nel casolare sono già stati raccolti un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie di birra.
Estratto il corpo di Saman Abbas dopo 4 giorni
Ora i periti hanno tempo fino al 17 febbraio per presentare le loro conclusioni. E dare risposte su cause e tempistiche della morte. Dovranno anche chiarire se la morte è avvenuta per lesioni o avvelenamento. A rivelare dove si trovasse il corpo, dopo mesi di ricerche andata a vuoto, è stato lo zio di Saman, Danisi Hasnain, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio della ragazza (sui suoi vestiti è stato trovato il Dna della vittima).
Cinque parenti a processo per l’omicidio della ragazza pakistana
Lo zio, assieme ai genitori di Saman (ma la madre è ancora latitante), e due cugini è a processo per omicidio e occultamento di cadavere. Il padre, Shabbar Abbas è stato rintracciato e arrestato in Pakistan e si trova in carcere a Inslamabad in attesa di estradizione. Comparirà di nuovo davanti un giudice pachistano il prossimo 6 dicembre. La procura ha aperto una seconda inchiesta al momento contro ignoti.
La Procura apre un secondo fascicolo
La procura di Reggio Emilia ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine contro ignoti. La nuova inchiesta potrebbe servire per approfondire eventuali ulteriori complicità. Anche sulla base di quello che emergerà dalle operazioni nel casolare diroccato.