Funzioni locali, firmato il contratto: riguarda 430mila dipendenti, dai Comuni alle Regioni
Via libera al Contratto collettivo nazionale delle Funzioni locali, che riguarda 430mila dipendenti di Comuni, Province, Regioni e Camere di commercio. La firma dell’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, e i sindacati è arrivata oggi. L’aumento retributivo medio è complessivamente di 118 euro al mese per tredici mensilità. Gli arretrati sono, in media, circa 1.700 euro, da un minimo di 1.210 euro a un massimo di 2.250 euro. Soddisfatto per la firma si è detto il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, sottolineando che il contratto si caratterizza anche per «importanti novità che riconoscono il merito e le competenze».
Zangrillo: «Un altro significativo traguardo nel percorso dei rinnovi contrattuali»
«Il confronto costruttivo tra Aran e sindacati, che ringrazio, ci permette di tagliare un altro significativo traguardo nel percorso di rilancio dei rinnovi contrattuali», ha commentato Zangrillo in una nota, sottolineando che si tratta della «conferma della centralità nell’agenda del governo del tema del lavoro pubblico». «Dopo il contratto della sanità e quello della scuola, diamo un altro segnale di attenzione a dei lavoratori cruciali per lo sviluppo del Paese perché, con competenza e impegno, garantiscono il funzionamento degli enti territoriali più vicini ai cittadini», ha concluso Zangrillo.
Cosa prevede il contratto delle Funzioni locali
Nello specifico, come illustrato dall’Aran, nel contratto funzioni locali è stata prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, aumentandone la rilevanza. È stato delineato, inoltre, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo “differenziali stipendiali” da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico, finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione. È stata individuata una soluzione classificatoria per il personale della sezione educativa e scolastica, e ulteriormente specificata la disciplina della sezione della Polizia locale, rivedendo il regime di alcune indennità. Introdotta, poi, un’importante novità relativa alla disciplina del giorno festivo infrasettimanale per il personale turnista. Istituita, inoltre, una nuova sezione per le professioni ordinistiche nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione a ordini professionali.
Dalle relazioni sindacali al lavoro a distanza: le novità introdotte
Anche il sistema delle relazioni sindacali ha visto un’importante revisione nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto e con la valorizzazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione. Il Ccnl ha operato anche modifiche sostanziali ad alcuni istituti del rapporto di lavoro, ricercando un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze organizzative e funzionali degli enti. Rilievo assume, infine, la nuova disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017, e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro. «Sono molto soddisfatto – ha dichiara Antonio Naddeo, presidente dell’Aran – per la firma di un contratto così importante per 430mila dipendenti di Comuni, Province, Regioni e Camere di commercio. Una trattativa lunga, ma che ha portato a un risultato importante per l’intera categoria e per gli enti che hanno visto riconosciute le loro specificità organizzative e gestionali».