Gemmato (FdI): quattromila medici tornano al lavoro, non sono pericolosi no-vax
Cambia l’approccio dello Stato italiano sulla gestione del del Covid e, soprattutto, sul reintegro dei sanitari che non si sono sottoposti ai sieri delle farmaceutiche: “Abbiamo semplicemente anticipato di 7 settimane il fatto che 4mila medici tornassero a fare il proprio lavoro – dice il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, a margine della presentazione del rapporto Meridiano Sanità realizzato da The European House-Ambrosetti e presentato oggi a Roma. – Molti di loro non sono pericolosi no-vax ma, semplicemente, non avevano fatto la terza dose perché avevano avuto il Covid ed era necessario attendere i tempi necessari per fare la nuova dose”.
“L’estremizzazione dei concetti ha fatto male durante la pandemia”, sottolinea il sottosegretario che pone una questione: “Se uno dei 4mila medici reintegrati salva una vita umana? Sarà valsa la pensa farlo rientrare, o no?”
“L’occupazione delle terapie intensive è oggi al 2%, dai dati Agenas – ricorda Gemmato. – Questo indica che l’approccio al virus deve essere cambiato, senza negare la presenza del virus stesso ma senza nemmeno enfatizzare o, peggio, ideologizzare i passaggi”.
“Il messaggio che il governo manda, per mezzo di un ministro che è un docente universitario e un medico, – evidenzia il sottosegretario alla Salute – è che ci stiamo spostando da una fase pandemica a una fase endemica. Il virus si è disattivato, non circola più e non ha più la letalità che aveva un anno o due anni fa”.
“Non ha senso consigliare la quarta dose di vaccino anti-Covid a chi non è a rischio di morire a causa del virus – spiega, da medico, Gemmato. – L’idea di questo ministero, nostra, del ministro, è quella di mettere in sicurezza i cluster che hanno dato mortalità”.
“Sono dati di epidemiologia medica, statistici, non si inventa nulla – avverte l’esponente di Fratelli d’Italia. – Si vede che i cluster che danno mortalità sono i fragili, gli anziani, gli immunodepressi. Quelle sono le persone alle quali noi consigliamo di vaccinarsi e lo consigliamo in maniera forte e puntuale”. Non si consiglia il richiamo vaccinale, invece, “a chi sta bene, a chi si riconosce in un cluster che non dà mortalità – aggiunge Gemmato – sia per analisi costo-beneficio, sia perché vi sono delle reazioni avverse all’assunzione di farmaci e di vaccini”.
“Anche una semplice aspirina può dare reazioni avverse – ricorda il sottosegretario alla Salute. – Si deve fare sempre un bilanciamento costi-benefici e, in questo caso, l’idea nostra, di Fratelli d’Italia, del Governo, è bilanciare sempre e capire che la vaccinazione va fortemente consigliata ai cluster che danno mortalità. Non ha senso farlo nelle persone che evidentemente non muoiono contraendo il virus, men che meno in quest’epoca storica in cui abbiamo il 2% di occupazione di terapie intensive”.