Il delitto di via Riboty a Roma, un testimone: ho visto la donna nuda a terra, in un lago di sangue
Sul delitto di via Riboty in Prati affiorano nuovi particolari. Un testimone racconta all’Adnkronos che cosa ha visto e sentito. “Avevo appena chiuso una telefonata, saranno state le 10,35 forse le 10,40. Ho aperto la porta per andare al bar, il portiere mi ha chiamato dicendomi che al pianerottolo proprio sopra al mio c’era una donna nuda morta, a terra. Sono salito e l’ho vista, completamente nuda piena di sangue intorno”. E’ il racconto che fa l’avvocato che lavora allo studio al piano terra di via Augusto Roboty 28, al piano inferiore a quello dove questa mattina sono state uccise due donne cinesi. Lui, insieme al portiere, è l’unico ad aver visto il corpo della vittima sul pianerottolo.
“Aveva una posizione del tutto innaturale”
“Usciva tantissimo sangue dalla testa, credo sia stata sgozzata. Il sangue era tantissimo – ripete – come se l’omicidio fosse stato ultimato sul pianerottolo. Aveva una posizione del tutto innaturale, come se avesse gli arti rotti ma in realtà si era accasciata, forse dopo essersi trascinata al di fuori dell’appartamento, magari in cerca di aiuto. Il portone era spalancato, all’interno l’altra vittima. Abbiamo pensato di tutto, anche alla mafia cinese, io da penalista conosco bene la materia”.
“C’era un viavai di gente a tutte le ore”
“Le due vittime io non le avevo mai viste prima. Sono da anni lì e ho visto quella donna per la prima volta oggi, morta. Ma entrambe erano state argomento di riunioni condominiali – racconta ancora l’avvocato che preferisce non rendere noto il suo nome – c’era un viavai di gente a tutte le ore e capitava anche di notte che, non sapendo dove citofonare, suonassero agli interni svegliando gli inquilini”. “Una persona che vive accanto al mio studio, quindi proprio sotto all’appartamento delle due cinesi, ha detto di aver sentito dei colpi, come se spostassero dei mobili”.
La terza donna accoltellata è una colombiana di 65 anni e non un trans
Nel pomeriggio si è appreso intanto che la terza vittima è una donna e non un transessuale, come hanno specificato fonti della Questura. Il corpo della 65enne colombiana, trovato in un appartamento in via Durazzo poco dopo le due donne cinesi uccise in via Roboty, aveva una ferita d’arma da taglio al torace.