Il governo lavora per un patto di fiducia con le imprese: “Saremo gli artigiani dell’Italia”
“Nei prossimi anni vorremmo considerarci come degli artigiani dell’Italia. Occupandocene con la stessa meticolosità, dedizione, pazienza e amore con cui un artigiano si occupa dei suoi prodotti”. È l’impegno che Giorgia Meloni prende davanti all’Assemblea nazionale di Confartigianato. Il primo incontro pubblico dopo il varo della manovra da 38 miliardi è con la platea del mondo dell’artigianato. Che accoglie il premier con un lungo applauso il suo ingresso all’Auditorium della Conciliazione.
Meloni a Confartigianato: vogliamo essere artigiani dell’Italia
A un mese dal giuramento – sottolinea il premier – “abbiamo già incontrato parti sociali e imprese. Come voi credo nel valore centrale dei corpi intermedi”. La rotta del governo è chiara nella volontà di dialogo con le realtà produttive con la prospettiva di un patto di fiducia tra Stato e imprese. “Vorrei che il nostro non fosse semplicemente un confronto di carattere sindacale”, aggiunge Meloni che punta a un confronto stabile sulla strategia di questa nazione”. Prima di entrare nel merito dei provvedimenti salienti della manovra, Meloni dice di essere contenta del lavoro fatto sulla manovra. “Che è il primo step di un lavoro che spero possa durare cinque anni. E portarci con questa visione a dare risposte molto più significative di quelle che state vedendo oggi”.
“Abbiamo investito 30 miliardi sul caro bollette”
Il primo bersaglio centrato riguarda il caro energia. “Abbiamo investito 30 miliardi di euro in questo mese, 9 già impegnati in un decreto per sostenere famiglie e imprese fino al termine dell’anno. E 21 contenuti nella nuova legge di bilancio approvata ieri”. Una necessità dovuta a un sistema da rivedere, denunciato più volte dal governo. “Per me prendere 30 miliardi di euro e versarli sulle bollette, quando so che buona parte di quelle risorse stanno andando verso la speculazione, è una cosa che fa male”. Per il presidente del Consiglio, “la materia energetica deve lavorare su un altro livello. È qui che l’Europa deve dimostrare che quella solidarietà saprà essere concreta”.
Superbonus, anche le banche facciano la loro parte
Riflettori puntanti sul superbonus. “Una norma che andava corretta. Lo Stato ce la metterà tutta, ma anche le banche qualcosa di più possono fare visto che finora qualche provvigione importante l’hanno guadagnata…”. Poi è stata ancora più chiara. “Rispetto ai cosiddetti ‘esodati del 110 che si trovano in difficoltà perché lo Stato fa delle norme di cui ti fidi ma che poi non funzionano, noi faremo quello che possiamo per dare una mano. Purché anche altri ci diano una mano. E vi ho detto a chi mi riferisco…”.
Il made in Italy in un allegato della legge di bilancio
Tra le priorità anche famiglia, maternità e made in Italy. Il governo ha aggiunto un mese di congedo facoltativo alla madre, retribuito non al 30% ma all’80%, fino ai 6 anni di vita del bambino. “Perché – dice il premier all’assemblea di Confartigianato – non credo che si smetta di essere madri dopo qualche mese. È una specie di piccolo salvadanaio del tempo che immagino per le madri, se ci si dovesse trovare in situazioni di difficoltà”. La valorizzazione del made in Italy e la lotta alla contraffazione, invece, saranno oggetto di un allegato ad hoc nella legge di bilancio. Sul reddito di cittadinanza (“avrei voluto più tempo per una riforma organica, che faremo”) ha annunciato che, alla fine del 2023, per gli occupabili sarà abolito.