Il monito del Papa: «Carriere, successi, titoli, guadagni: svanirà tutto in un attimo»
«Fratelli e sorelle, alimentiamo l’attesa del Cielo, esercitiamoci nel desiderio del paradiso. Ci fa bene oggi chiederci se i nostri desideri hanno a che fare con il Cielo». Il Papa, nel giorno in cui si commemorano i defunti, celebra messa nella Basilica Vaticana ricordando cardinali e vescovi morti nel corso dell’anno. Bergoglio mette in guardia: «Rischiamo di aspirare continuamente a cose che passano, di confondere i desideri con i bisogni, di anteporre le aspettative del mondo all’attesa di Dio. Ma perdere di vista ciò che conta per inseguire il vento sarebbe lo sbaglio più grande della vita».
L’avvertimento di Papa Francesco
Avverte il Pontefice: «Guardiamo in alto, perché siamo in cammino verso l’Alto, mentre le cose di quaggiù non andranno lassù: le migliori carriere, i più grandi successi, i titoli e i riconoscimenti più prestigiosi, le ricchezze accumulate e i guadagni terreni, tutto svanirà in un attimo. E rimarrà delusa per sempre ogni attesa riposta in esse. Eppure, quanto tempo, fatica ed energie spendiamo preoccupandoci e rattristandoci per queste cose, lasciando che si affievolisca la tensione verso casa, perdendo di vista il senso del cammino, la meta del viaggio, l’infinito a cui tendiamo, la gioia per cui respiriamo!». Da qui la domanda delle domande: «Chiediamoci: vado all’essenziale o mi distraggo in tante cose superflue? Coltivo la speranza o vado avanti lamentoso perché do troppo valore a tante cose che non contano?».
«La misericordia verso i poveri»
Bergoglio spiega il perché è inutile affannarsi ad inseguire successi e guadagni terreni: «Nel tribunale divino, l’unico capo di merito e di accusa è la misericordia verso i poveri e gli scartati: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, sentenzia Gesù . L’Altissimo sta nei più piccoli, Chi abita i cieli dimora tra i più insignificanti per il mondo. Che sorpresa! Ma il giudizio avverrà così perché a emetterlo sarà Gesù, il Dio dell’amore umile, Colui che, nato e morto povero, ha vissuto da servo. La sua misura è un amore che va oltre le nostre misure e il suo metro di giudizio è la gratuità. Allora, per prepararci sappiamo che cosa fare: amare gratuitamente e a fondo perduto, senza attendere contraccambio, chi rientra nella sua lista di preferenze, chi non può restituirci nulla, chi non ci attira».