Il Papa: ceceni e buriati i più brutali delle truppe russe. Rabbiosa reazione di Mosca: l’ambasciatore protesta

29 Nov 2022 18:34 - di Paolo Lami

Le parole di papa Francesco sugli ucraini martoriati dalle truppe russe – “Ceceni e buriati parte più brutale delle truppe russe” – contenute in un’intervista al magazine dei gesuiti America,  fanno infuriare Mosca. E scoppia il caso diplomatico fra la Russia e il Vaticano con l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev, che invia una lettera di fuoco protestando per quelle frasi di Bergoglio sulla “crudeltà dei soldati ceceni e buriati” commesse in Ucraina.

“Il 28 novembre – ha rivelato alla Tass lo stesso Avdeev – ho presentato una lettera alla Direzione del servizio diplomatico vaticano per protestare contro le strane dichiarazioni fatte da Papa Francesco in un’intervista pubblicata sul sito web di America Magazine”.

“La Russia è indignata per l’insinuazione di presunte atrocità commesse dai militari russi nel corso dell’operazione militare speciale in Ucraina – ha chiarito l’ambasciatore russo presso la Santa Sede. – L’unità del popolo russo multietnico è incrollabile e nessuno la metterà mai in discussione”.

Già ieri, dopo la diffusione del testo dell’intervista, era intervenuta la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo cui le parole di Francesco andavano “al di là della russofobia, sono una perversione della verità”.

Anche Alexandra Garmazhapova, fondatrice del movimento contro la guerra “Free Buriazia”, si inalbera per le parole del Papa definite “imperdonabili e razziste”.

“Sono rimasta estremamente delusa nel leggere queste dichiarazioni razziste e imperdonabili – ha dichiarato Garmazhapova. – La Russia sta conducendo una guerra imperiale iniziata e guidata da Vladimir Putin che, a detta di tutti, non è un membro di una minoranza etnica. Il Papa avrebbe dovuto condannarlo personalmente, ma ha deciso di non intervenire sul presidente russo”.

“Non dimentichiamo che la Chiesa ortodossa russa è uno dei maggiori sostenitori della guerra”, ha aggiunto la fondatrice di Free Buriazia, riferendosi al sostegno pubblico alla guerra da parte del patriarca Kirill.

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