Il presidenzialismo piace al 60% degli italiani: è uno dei segreti del successo di Giorgia Meloni
Il sondaggio di Ilvo Diamanti, pubblicato oggi da Repubblica, parla chiaro: il presidenzialismo è uno fra i temi maggiormente condivisi dai partiti di centrodestra, ma anche tra gli italiani. Sei su dieci sono favorevoli, i più riottosi stanno nel Pd ma anche perché quel partito, reduce dalla batosta elettorale, vede nel progetto di riforma costituzionale del centrodestra, un’ulteriore minaccia alle proprie, ormai in disarmi, roccaforti elettorali. “L’elezione diretta del Presidente, premessa importante e necessaria del sistema presidenzialista, costituisce un obiettivo largamente condiviso dai cittadini”, spiega oggi Ilvo Diamanti, che fa notare come il leggero calo di consensi rispetto al precedente sondaggio sul presidenzialismo sia da attribuire alla radicalizzazione dello scontro politico dovuto alle recenti elezioni che hanno visto vittoriosa Giorgia Meloni e il centrodestra. Che al primo posto ha messo la riforma costituzionale in senso presidenzialista.
Il presidenzialismo piace molto, ma il centrodestra cerca una maggioranza ampia
“In un’indagine condotta lo scorso dicembre, 3 persone su 4 si erano dette “favorevoli” a questa ipotesi. Questo orientamento è confermato da un sondaggio realizzato da Demos nelle ultime settimane. In questo caso si è cercato di valutare non tanto il favore (generico), ma il grado di consenso verso l’elezione diretta. Un’idea – e un progetto – che trova (molto o abbastanza) d’accordo quasi 6 italiani su 10. Meno, rispetto a quant’ era emerso da un’indagine condotta un mese prima. Ma di poco: 4 punti. Una differenza limitata, con-seguente alle elezioni. Non per caso. È probabile, infatti, che l’esito del voto abbia contribuito a raffreddare il ‘direttismo presidenzialista’. Che oggi potrebbe favorire ‘una figura diversa’, rispetto al passato. Anche recente. Giorgia Meloni, appunto”, dice Diamanti, secondo cui dopo l’avvento del Virus, che ha generato incertezza e paura, è cresciuta la domanda di “sicurezza”, attraverso la figura di “un capo”, di una figura in grado di rappresentare e rassicurare i cittadini.
Il culto del capo e il consenso del Quirinale sono dei segnali…
«Anche per questa ragione negli ultimi due anni è cresciuta la fiducia nei confronti del “Capo del Governo”, che ha agito in modo sempre più “autonomo”, rispetto al Parlamento. Attraverso i DPCM. Mentre si è affermata, a maggior ragione, la figura Presidente della Repubblica. Oggi l’indice di fiducia nei suoi riguardi ha raggiunto il 63%: 8 punti in più, rispetto al 2019. L’anno prima del Covid». Secondo il sondaggio Demos, il consenso verso questa prospettiva cresce passando da Sinistra verso Destra, raggiunge il livello massimo fra gli elettori della Lega e, ancor più, dei Fratelli d’Italia, scende sensibilmente a Sinistra e raggiunge l’indice più basso tra chi vota per il M5S e, soprattutto, il Pd.