Il rilancio del Made in Italy passa anche per la mensa della Camera: in arrivo menù e prodotti regionali
Made in Italy avanti tutta: menù a base di piatti (e prodotti) regionali in arrivo a Montecitorio. Il rilancio del Made in Italy passa anche per la mensa della Camera, dove sono in arrivo sulle tavole proposte culinarie a base di piatti (e prodotti tipici) locali. Del resto, Made in Italy è la parola chiave delle nostre eccellenze. E la linea guida dei ministeri del governo Meloni – da quello dell’agricoltura e della sovranità alimentare e forestale a quello delle imprese e del Made in Italy per l’appunto –. Fino al punto di ristoro della politica italiana. Una sfida a tutto campo, quella incentrata sul rilancio della nostra produttività, della nostra cultura agro-alimentare, che oggi potrebbe declinarsi anche ai menù della mensa di Montecitorio. Un luogo simbolo, dove l’idea di base potrebbe concretizzarsi sostanzialmente nella valorizzazione dei prodotti del territorio.
L’idea dei menù made in Italy anche alla mensa di Montecitorio
L’idea, riporta oggi il Tgcom 24, punterebbe a far ruotare sulle tavole del punto di ristoro della Camera, le proposte regionali. E allora: una volta la Sicilia. Poi la Campania. E magari nelle settimane successive la Toscana, il Piemonte, e così via, fino a completare il tour gastronomico delle regioni del Bel Paese. Non per vezzo culinario, finalizzato solo a una certa varietà della proposta gastronomica. Ma per valorizzare specificatamente la nostra filiera agro-alimentare. Tanto che, lo stesso promotore dell’iniziativa, il questore di FdI Paolo Trancassini, spiega e rilancia: «Vogliamo alzare gli standard qualitativi delle materie prime, proponendo una turnazione di menù regionali».
La proposta di Paolo Trancassini (Fdi) dei menù Made in Italy, tipici regionali
Dopo anni di contaminazioni e sperimentazioni gastronomiche. Di mode culinarie e decaloghi basati su vezzi e estrosità. Assodato il trionfo di suggestioni e echi di mondi lontani ri-assemblate nel piatto, come annunciato a più riprese – e riguardo diversi temi dell’agenda politica – la linea del nuovo governo punta sulla sovranità alimentare e sull’eccellenza del Made in Italy. Sull’esclusività della dieta alimentare mediterranea e sulla peculiarità qualitativa e quantitativa della nostra produzione regionale. Una proposta – quella dei menù tipici locali – in linea temporale con la prossima scadenza (a dicembre) dell’appalto per la ristorazione della Camera. Pertanto, come ha spiegato il deputato di FdI, Paolo Trancassini, si è pensato a fare una nuova gara partendo proprio dalle materie prime.
Una proposta per tutelare e rilanciare la nostra produzione e la nostra cultura tradizionale
Dunque, dopo la difesa della lingua italiana, in linea di continuità ideale, arriva anche la proposta per la tutela e la valorizzazione della buona tavola nostrana. Con menù che si riallacciano alla grande trazione regionale, e che forse a partire da dicembre sarà possibile immaginare sui tavoli del ristorante di Montecitorio. Dove, se la proposta prendesse corpo, magari saranno servite ribollite toscane e sartù di riso tipicamente napoletani. Bollito alla piemontese o baccalà alla vicentina. Chissà, forse con contorno di caponata siciliana. E giù con tigelle, tortelli, creme al pesto e pasticciotti, per un viaggio nell’Italia dei sapori che appaghi il palato di chi degusta e, soprattutto, rilanci qualità e varietà di una produzione imprenditoriale, e una cultura tradizionale, davvero uniche al mondo.