Killer di Prati, c’è un sospettato: sotto torchio un pregiudicato. Indosso ha gli stessi abiti degli omicidi
C’è un sospettato nelle indagini che procedono alacremente sui tre omicidi avvenuti giovedì nel quartiere Prati di Roma. Secondo quanto trapela dalla redazione di Quarto Grado, gli investigatori starebbero interrogando in queste ore un pregiudicato italiano. E il sito del Messaggero online si addentra addirittura in ulteriore dettagli: si tratterebbe di un italiano di 45-50 anni, con precedenti penali che, al momento dell’arrivo della polizia, «aveva ancora gli stessi vestiti che indossava durante gli omicidi»…
Killer di Prati: un sospettato sotto interrogatorio
Dunque, potrebbe acquisire fattezze concrete lo spettro del killer che si aggira per il signorile quartiere della capitale. Dell’uomo che, giovedì mattina, ha preso appuntamento con delle prostitute (due cinesi e una colombiana) e le ha barbaramente uccise nelle loro abitazioni. Una di loro, forse, addirittura durante o subito dopo la prestazione sessuale. Infierendo in un breve arco di tempo e nello spazio ravvicinato tra Via Riboty e Via Durazzo. I riscontri acquisiti in una maratona investigativa di 48 ore, intensa ma proficua, portano dunque a un pregiudicato di mezza età, ora sotto interrogatorio degli uomini della Squadra Mobile.
Mentre la Scientifica perlustra «appartamento nei pressi della Stazione Termini»
Dunque, negli uffici della Questura di Roma c’è fermento per le attività in corso che potrebbero portare a una svolta decisiva delle indagini. Mentre la Scientifica, riferisce sempre il quotidiano capitolino, si troverebbe in un «appartamento nei pressi della Stazione Termini». Nelle ultime ore le indagini si erano concentrate sulla chat di una piattaforma per incontri che l’omicida potrebbe aver usato per fissare i suoi appuntamenti con le vittime. Sarebbe in quella chat la chiave dei delitti. Non solo. Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza sparse ovunque nel quartiere. Una di queste, è proprio in una delle scene del crimine: in una stanza dell’appartamento che le due vittime cinesi condividevano. E dove, per precauzione, l’avevano mimetizzata in un vaso sul davanzale…