Killer di Prati, nel mirino le ore dopo i delitti: l’incidente, la fuga in taxi e persino una birra al pub…
Omicidi Prati, nuovi riscontri e ultime acquisizioni investigative sui delitti che hanno insanguinato il quartiere signorile di Roma, rovesciano la successione temporale della mattanza che ha compiuto il killer, e aggiungono nuovi dettagli su fuga di Giandavide De Pau e gli aiuti di cui avrebbe usufruito. Il 51enne, sorvegliato a vista in cella da sabato, con l’accusa di triplice omicidio aggravato, affronterà nella mattinata di domani (mercoledì 23 novembre ndr) l’udienza di convalida del fermo. L’interrogatorio davanti al gip si terrà nel carcere di Regina Coeli.
Omicidi di Prati, domani l’udienza per la convalida del fermo di De Pau
E sempre domani gli inquirenti conferiranno l’incarico al medico legale per eseguire le autopsie sui corpi della sessantacinquenne colombiana Marta Castano Torres, uccisa nel seminterrato di Via Durazzo. E delle due donne cinesi accoltellate a morte nell’appartamento al primo piano di Via Riboty. L’esame autoptico sulle salme, che si trovano all’Istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli, potrà chiarire anche se le ferite inferte alle tre donne siano riconducibili alla stessa arma. Intanto, si avvalora di ora in ora la ricostruzione secondo cui Giandavide De Pau avrebbe ucciso la colombiana Marta Castaño Torres quando la polizia era già sul luogo del duplice omicidio delle prostitute cinesi. E perciò, solo per un soffio è sfuggito alla cattura immediata.
Le ore successive ai delitti nel mirino degli inquirenti
Dunque, gli ultimi risconti sovvertono la successione temporale dei delitti e complicano la posizione dell’amica cubana del killer. La donna con cui l’assassino ha passato la notte precedente e le ore successive alla mattanza. Ore che registrano anche un incidente stradale che De Pau avrebbe avuto durante la fuga, dopo i delitti. Ma andiamo con ordine. Procedendo proprio dal ritrovamento della Toyota Iq del 51enne arrestato sabato mattina. Una tappa significativa delle indagine, da cui arrivano le ultime, importanti novità investigative…
Il giallo della fuga del killer, dell’incidente stradale e del taxi…
Come riferito ieri, gli inquirenti hanno ritrovato la sua auto, una Toyota Iq danneggiata, in un deposito. Una circostanza che il fatto che l’uomo, durante l’interrogatorio in Questura, abbia lamentato un forte dolore allo sterno – chiedendo di fare una radiografia – avvalorerebbe. L’ipotesi è, dunque, che l’uomo abbia raggiunto casa della madre e della sorella in taxi con gli abiti ancora sporchi di sangue. Come le procedure investigative prevedono, allora, sull’auto sono in corso i rilievi della Polizia Scientifica. Come ulteriori accertamenti alla ricerca dell’arma, presumibilmente uno stiletto, finora non trovata. E non è ancora tutto.
Nuovi riscontri e acquisizioni sulle ore successive agli omicidi di Prati
Dunque, l‘attenzione degli inquirenti al momento è concentrata soprattutto su quello che il killer delle prostitute ha fatto prima dell’arresto a casa della sorella. Con indagini e approfondimenti in corso d’opera mirate a verificare chi può aver portato la sua auto, incidentata, nel deposito con il carro attrezzi. Sul punto, tra gli altri, il Corriere della sera riporta però che: «Ai vigili urbani non risultano per ora interventi per incidenti stradali in quella zona o vicino nell’ora degli omicidi. Né rimozioni forzate di veicoli di quel tipo».
Il killer in fuga con abiti macchiati di sangue?
Dunque, ipotizzano gli inquirenti e riferisce sempre il quotidiano di Via Solferino, «è possibile che, pur senza telefonino (lasciato a casa delle cinesi, sebbene non si possa escludere che De Pau ne avesse più di uno), il killer in fuga abbia ricevuto l’aiuto di qualcuno per far sparire quell’auto così compromettente?»… I riflettori si puntano sui possibili aiuti forniti al killer, il 51enne ex autista e guardaspalle del boss Michele Senese che, secondo quanto trapela, poche ore dopo la mattanza a Prati, si sarebbe anche recato in un pub in zona stazione Termini per consumare qualcosa da bere.
Omicidi di Prati: il ruolo dell’amica cubana di De Pau al vaglio degli inquirenti
Ma come si spiega tanto girare di De Pau, mentre è in fuga e, forse, con abiti macchiati di sangue? Sul punto, come noto, gli investigatori della Squadra Mobile al lavoro sul caso si mantengono cauti. Primo: perché non è detto che l’uomo si sia sporcato dopo aver aggredito a pugnalate prima le due escort cinesi in Via Augusto Riboty. Quindi la colombiana Martha Castaño Torres in Via Durazzo. E in seconda battuta perché, anche grazie all’aiuto dell’amica cubana, J.R., il quadro della ricostruzione del dopo omicidi appare sempre più suscettibile di cambiamenti. Secondo: perché in base a quanto riferisce sempre il Corriere, la sudamericana che abita in un B&B nei pressi dello scalo ferroviario capitolino, «sarebbe stata pagata 600 euro per coprire la fuga» del killer.
Il cerchio si stringe intorno al 51enne ex guardaspalle del boss Senese
Il quale, proprio grazie a lei, potrebbe essersi cambiato in Via Milazzo. E dove ad attenderlo c’era la cubana che ora rischia di essere indagata per favoreggiamento. Con la quale De Pau sembra avrebbe trascorso la notte successiva. Anche sul conducente del taxi, infine, ci sarebbero delle novità. Gli inquirenti, secondo il Corriere, avrebbero rintracciato e sentito il tassista, per capire verso quale destinazione lo avrebbe indirizzato il killer. E per sapere se durante il tragitto abbia fatto qualcosa di particolare. Abbia parlato con lui o con altri. Il mosaico investigativo, insomma, aggiunge nuovi, importanti tasselli. E il cerchio intorno al 51enne si stringe sempre di più.